mercoledì 25 settembre 2019

L'alba Delle Tenebre di Fritz Leiber / Ma anche la consapevolezza che io e la fantascienza non andiamo d'accordo a causa mia.

Una delle primi immagini della mia infanzia è la sigla di Mazinga Z.
E' quindi a tutti gli effetti il mio primordiale approccio con la fantascienza, poiché in fin dei conti credo che l'anime di Mazinga sia catalogato in quel genere.
Ricordo anche che i miei scarabocchi infantili erano infarciti di robot che venivano attaccati da navicelle spaziali aliene o vattelapesca.
Giocavo anche con i Micronauti e i Transformers, ma non credo che facciano curriculum.
Però la cosa si è fermata lì.

Nell'adolescenza ho scoperto i fumetti Marvel, e la mia formazione di stampo fantascientifico si ferma alle avventure cosmiche dei F4, degli X-Men o degli Avengers ecc.ecc.
Un po' poco, per carpire i meccanismi di un genere che io ho sempre fatto fatica a leggere ed apprezzare fino in fondo.

Poco fa su Instagram, mi sono lanciato in una filippica sul mio ultimo romanzo letto che è L'alba Delle Tenebre di Fritz Leiber che copio/incollo qui:

Addentrarmii nella lettura di un romanzo di Fritz Leiber è sempre un'esperienza un po' strana, per quel che mi riguarda. Sono sempre affascinato dalla sua narrazione e dal suo background, ma raramente riesco a coglierne il significato e a goderne fino in fondo. Non ho un gran rapporto con il suo modo di scrivere, ed è un dato di fatto. L'alba Delle Tenebre è un romanzo fantascientifico di stampo distopico e religioso in un mondo che è andato avanti, ma solo dal punto tecnologico e non sociologico. I temi sono tutt'ora attuali, ed è percepibile un'antipatia per la religione da parte dell'autore. Una buona storia, forse poco immediata, che avrei apprezzato enormemente di più se non fosse così ermetica nel descrivere ambienti e personaggi. Nella narrazione fantascientifica, e riconosco che è un limite mio, io ho bisogno di essere preso per mano e che mi venga fatto da guida dall'autore. In questo romanzo sei buttato alla mercé della storia quasi in medias res.


Io apprezzo Fritz Leiber, ma mi sono trovato più a mio agio quando si addentra nel campo più horror ( quantunque è un autore che ha sempre espresso di non apprezzare moltissimo il soprannaturale ) in romanzi come Ombre Del Male e Nostra Signora Delle Tenebre.
Però quando parla di fantascienza mi accade quel che mi accade con molti altri autori dello stesso genere.
Zoppico, faccio a fatica a carpire alcune dinamiche meccaniche e alcune descrizioni.
C'è da dire che rispetto ad altri scrittori i racconti di Fritz che ho letto, come L'alba Delle Tenebre, ma anche Il Grande Tempo, offrono comunque uno spaccato sociologico e psicologico molto profondo, ma faccio molta fatica ugualmente a seguirne coerentemente il percorso.
Ecco, credo di avere dei limiti per quel che concerne non solo la tecnica del narrato fantascientifico ma anche per quel che concerne la mia immaginazione percettiva e visiva.
Non so se riesco a spiegarmi.
Non riesco quasi mai a mettermi nella stessa lunghezza d'onda di un romanzo fantascientifico.
Ora bestemmio e mi prenderò i fischi di qualsiasi lettore sparuto che si ritroverà a leggere queste frasi sconnesse:
La Guida Galattica Per Autostoppisti a me non piace, cioè mi sono divertito a leggerla, ma faccio fatica ad amarla e mi capita lo stesso con alcune storie di Heinlein e Kurt Vonnegut ( Mattatoio Nr. 5 lo adoro ed anche Ghiaccio Nove ).
Non sono fatto per le letture fantascientifiche, ma continuo a sbatterci addosso come un mulo.
E' che mi mancano le basi e la cultura, forse.
Eppure come tutti sono cresciuto guardando film e telefilm di quel genere.
Però in verità credo che tutti questi prodotti abbiano semplificato quello che è veramente la fantascienza.
Per me si ferma tutto al sottotesto sociologico che apprezzo e sono in grado di capire, ma spesso è la tecnica e lo sviluppo tecnologico nel contesto, che a me interessa relativamente...
Il mio cervello ragiona poco in ottica futura, questa è la verità.
Credo di essere un lettore limitato, dunque e con scarsa immaginazione, se non di stampo orrorifico.


Alla prossima!

16 commenti:

  1. Pensa che mazinga è stata la mia prima parola... ;-)

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    1. Per me è la prima immagine che associo alla Tv.
      Chissà quale sarà stata la mia prima parola, presumo la classica Mamma.

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  2. Io e il tuo cervello la pensiamo uguale.

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    1. A questo proposito però sarebbe interessante sapere se lo vivi come un limite, perché per me un po' lo è.
      anche se ad onoro del vero se devo leggere una storia di fantascienza alla fine lo faccio comunque.

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  3. La fantascienza è il mio genere preferito, la space opera per l'esattezza ma spesso è stata superata dall'avventura, quella classica. Diciamo che rivaleggiano.
    La trama di Mazinga non la ricordo ma direi che possa tranquillamente inserirsi in quel genere.

    Dal titolo non avrei mai immaginato si trattasse di fantascienza, anche se da ciò che scrivi, è un bel mix! Gli altri generi non mi piacciono ma appena ho letto che l'autore odia le religioni, mi si sono drizzate le antenne 😝

    Comprendo la tua difficoltà nella lettura. Il non essere accompagnato, potrebbe creare difficoltà anche a me che sono un appassionato.

    Guida Galattica mai letto, l'ho conosciuto su una parodia Disney e poi ho visto il film.

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    1. La mia più che altro p una scarsa familiarità tecnica con i concetti del genere, specie dal punto di vista tecnologico e astronomico, ma leggendo si impara, anche se faccio tuttora molta fatica. :-P

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  4. Ognuno ha i suoi gusti ed è perfettamente legittimo. Si vede che la fantascienza non è la tua tazza di Te come direbbero gli inglesi. Sai che noia se la pensassimo tutti allo stesso modo? Niente di male, almeno a differenza di altri la hai letta prima di decidere che non faceva per te.

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    1. Non è il mio genere di riferimento, e mi pare chiaro dalla difficoltà che ci trovo, ma in generale non smetterò di leggere altre storie di fantascienza, è più una consapevolezza, la mia.

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  5. Beh, io non sono un amante della fantascienza in ogni sua espressione! Ma capisco molto bene il tuo ragionamento sull'immaginazione percettiva e visiva..Anche io se leggessi un libro di fantascienza, rimarrei "estraniato", non riuscirei a costruirmi nella mia mente le immagini di ciò che sto leggendo..diversamente da un romanzo ad esempio ambientato in Italia.
    Paradossalmente, io amo più guardare film italiani che stranieri, perché riesco a immedesimarmi meglio in quello che sto guardando..

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    1. Io sono più esterofilo in tutto, ma bene o male, siamo sulla stessa lunghezza ( sbagliata? ) d'onda.

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  6. Pirkie, mi ritrovo completamente nelle tue parole-
    Anche per me è così con questo genere: non mi ci raccapezzo, non lo sento mio, mi perdo dinamiche, sottintesi e quindi anche divertimenti.

    Moz-

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    1. Siamo strani, mon ami?
      Chissà.

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    2. Nah, è che la fantascienza fa cagare a spruzzo XD

      Moz-

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    3. Che sei drastico. XD
      Io vedo la fantascienza come una donna troppo sofisticata per il sottoscritto.

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  7. Ci sta che la fantascienza non sia tra i generi che non ti piacciono, l'unico consigli che mi sento di darti e di provare qualcosa di più leggero di Leiber prima di passare alle conclusioni (Magari qualcosa come il nostrano Yambo o il sempre verde Clarke).

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    1. Ma infatti non vale per tutti gli autori: di Wyndham e di Wells mi piace praticamente tutto.
      E' proprio sul lato tecnico che ho difficoltà.

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