mercoledì 15 agosto 2018

Di come io non riesca a prendere Facebook sul serio

Ho un grosso problema.
Io non riesco a prendere i Social sul serio, eppure pare che ormai siano una roba su cui non si transige.
Facebook, in particolare.
In quel social tutti quanti ne sanno più dei medici.
A che servono i pediatri se ci sono le mamme e le nonne?
Sono tutti specializzati in raccolta differenziata e spazzatura e sono tutti architetti ed ingegneri, e ne sanno più di qualsiasi politico.
Ed io mi chiedo che cosa sia successo nel frattempo.
Come si è passati dal " Buongiornissimo Kaffè ", dai poke e dalle richieste d'amicizia solo perché si aveva lo stesso cognome, dalle foto dei gatti e dalle foto nei cessi con la bocca a culo di gallina, ad un posto che è diventato solo un luogo dove fare politica e lamentarsi di ogni cosa.
Magari attraverso gruppi " tattici " creati ad hoc.
Come se lamentarsi e fare un post sgrammaticato su un gruppo risolvesse magicamente le cose.
E' davvero diventato il posto in cui farsi ascoltare?
Ha più potenza di un megafono?
E poi tutti questi avatar sono davvero persone civili che rispettano le leggi nella vita di tutti i giorni?
Francamente ho i miei dubbi.
La mia generazione si è impadronita di Facebook scacciando di fatto i propri figli e nipoti, ma oggettivamente non so se ci abbiamo guadagnato.

Io non voglio dire che la gente debba accettare le brutture dei propri governi e delle proprie amministrazioni in silenzio, ma mi domando soltanto se abbia senso farlo attraverso un social network, tutto qui.
Magari attraverso dei gruppi di opposizione nati proprio con questo intento e che vivono di interazioni e commenti.
Nel momento in cui scegliete di partecipare attivamente ad un gruppo ( che sia contro le mamme pancine, contro Goku, contro la Juve ecc.ecc.) magari insultando e criticando qualcuno senza avere le basi e le nozioni per farlo, non pensate di essere meglio di loro.

Ci si incazza su Facebook attraverso dei cellulari di 800 Euro urlando che non c'è lavoro prima di andare in spiaggia con il Suv.

So che principalmente è un problema mio e capisco la buona volontà nel provare a farsi ascoltare, così come so che Facebook può essere usato in mille modi visto che in fondo siamo noi a decidere cosa seguire e che amicizie accettare o meno.
Può essere usato come aggregatore di contenuti e notizie ed ecc.ecc.
Sono tutti concetti basici ed elementari.
Però io continuo a vederci degli avatar e dei nickname e non delle persone vere, anche se mettete nome e cognome.
Io stesso non credo di essere me stesso al 100% sulla rete.
Mi dispiace, ma io non riesco a prendervi sul serio.


Buon Ferragosto!



Alla Prossima!






27 commenti:

  1. Non sono iscritto, ma ogni tanto sbircio qualche gruppo "sei di... se" dei paesi della zona in cui vivo e leggo soprattutto di cacche di cane, e di periodiche discussioni polemiche e demenziali su ladri e immigrati. Una cosa pietosa!
    Buon ferragosto

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  2. Io l'ho abbandonato tempo fa e non sono pentito :) è un ricettacolo ormai solo di bufale e di cazzate.. Buon Ferragosto!

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    1. Io lo uso principalmente come aggregatore di contenuti ( specie inerenti i blog su wordpress ), ma per lo più mi trovo d'accordo con la tua schietta analisi.

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  3. Io sono sempre più convinto, perdonate la teoria complottistica, che ci siano finti account (persone inventate) che propagano bufale e cose del genere per gli interessi di chi paga, per spostare gli equilibri politici.

    Attraverso le condivisioni quelle bufale arrivano anche ai buongiornissimo kaffè che, trovandosi d'accordo, finiscono per rilanciarle.

    Secondo me è uno dei business di Facebook ed è per questo che Facebook non è più quello dei Pokè e delle foto, ma una vera e propria piazza dove si parla solo di politica e dove si fa politica, nel senso che ignare e reali persone finiscono per essere marionette di chi lotta contro il sistema solamente per affermare il proprio sistema (di potere).

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    1. Non è complottismo, è una realtà.
      Vi sono certamente gruppi e profili creati ad arte per fomentare la massa.

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  4. Facebook è cambiato perché è cambiata la gente che lo frequenta, nel senso che si è alzata nettamente l'età media dei profili.
    Se provi a parlare di di FB con un quindicenne ti guarderà come si guarda un dinosauro che ascolta le canzoni di Celentano. Loro sono già parecchio oltre e non so quanto dovrei rallegrarmene...

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    1. Sono tutti su Instagram dove possono pubblicare tranquillamente i loro selfie e le loro foto senza essere costantemente controllati da tutta la loro settima generazione, direi che è una cosa normalissima a quell'età.
      Il problema di noi " adulti " è che la maggior parte si è trovata improvvisamente in un ambiente virtuale senza averne studiato la netiquette.
      Leggere i commenti su Facebook è davvero una cosa nauseabonda nella maggior parte dei casi.

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  5. Ti assicuro che io sono me stesso al 100% su fb come nel blog. Solo che ho scelto di creare una separazione netta tra i due strumenti. Nel blog mi occupo di ciò che mi interessa davvero, in fb di quello che la mia coscienza civile mi impone di occuparmi anche se ne farei volentieri a meno.

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    1. "...di quello DI CUI la mia coscienza civile mi impone di occuparmi anche se ne farei volentieri a meno." (errata corrige)

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    2. E fai bene!
      Sono i commenti su gruppi e il modo di trattare tragedie e temi più grandi di noi come argomenti da bar e da tuttologi che a me indispone.

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  6. E in verità neanch'io lo prendo sul serio, eppure ci vado spesso ;)

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    1. Ma anch'io, eh.
      Come generatore di contenuti è utilissimo.

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  7. Mi sono accorto che FB fosse malato molti anni fa e per questo motivo ho deciso di cancellarmi!
    Quindi per me FB oggi è il male del web, senza esentare dalla responsabilità gli altri social (mi dicono che ormai FB sia per i 30-40enni, mentre per gli adolescenti c'è Instagram).
    Tu non lo capisci? Sapessi io!

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    1. Io alzerei ancora l'età, visto che ormai anche mamme e nonne lo usano.
      I ragazzi sono praticamente scomparsi e sono scappati su Instagram, ma è normale, secondo me.
      Sotto l'occhio vigile di parenti, genitori e vicini non potrebbero praticamente pubblicare nulla.
      Con Instagram rendono il profilo privato e solo chi vogliono loro possono vedere le loro foto, i loro flirt, le foto con la sigaretta/ drink e le foto nei cessi.

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    2. Madonna che tristezza Instagram... l'apoteosi della pigrizia, dato che basta postare una foto e della superficialità, dato che ci si ferma all'ostentare.

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    3. Oramai anche su Instagram le foto sono quasi obsolete.
      Tutti ormai si concentrano sulle stories che sono dei brevi video che durano 24 ore.

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  8. Il problema delle persone che descrivi tu, è che anche loro non prendono i social sul serio... poi però quando bussa alla porta il postino con la denuncia di uno che si è offeso per un insulto, vengono investiti dal treno della realtà.

    Chi non riesce prendere sul serio i social dovrebbe farne l'uso che fai tu, evitando di far scemenze. Questo perché si può arrivare al punto di sentirsi intoccabili (cosa che, ovviamente, non corrisponde al vero)!

    Facebook & co. sono una gigantesca piazza, fatta di persone vere! magari, se visti in quest'ottica, possono esser vissuti meglio :)

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    1. E' che io immagino la scena di colui che scrive con serietà un post su facebook parlando di argomenti di cui sa nulla ( come sismologia, faglie, architettura o politica ) quando non ha un cavolo da fare, come se la sua partecipazione in quel frangente risultasse indispensabile nella società attuale e nel risollevamento della stessa.
      Io sul disastro di Genova ed altri episodi, non mi permetto di mettere bocca, proprio perché probabilmente partorirei sciocchezze.
      In certi frangenti è meglio stare zitti.
      Ci lamentiamo della politica e dei politici?
      La prossima volte dovremmo votare meglio, stop.

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  9. Io non sono nemmeno mai stata iscritta a FB, seguo solo le pagine pubbliche di qualche locale cittadino. Il bello della rete è che chiunque abbia la possibilità di dire la propria ma il problema inizia quando non si pensa a quello che si scrive, o peggio ancora quando si condivide qualcosa pubblicato da altri senza aver ben compreso di cosa si stia parlando. Come dici giustamente tu non tutti sono medici o architetti o geologi eppure – protetti dall’anonimato dello schermo - sputano sentenze su argomenti di cui non sanno una beata mazza. Quando si dice di parlare “alla pancia del Paese” ci si riferisce a questo tipo di gente… e dentro la pancia che ci sta?!?

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    1. Nulla, perché scaricano tutto nella rete come avessero la dissenteria. :-P

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  10. Ti vedo spesso nei commenti ad alcuni amici blogger ma, in verità, non ero mai passata da te.
    Non sono esattamente la stalker del tipo "ti seguo, mi ricambi?". 😂😂😜
    Comunque, qualche tempo fa, scrissi qualcosa in merito.
    Hai citato i post sgrammaticati (che mi fanno venire l'ulcera) e le perenni lamentele sul mondo.
    Ecco, ricordati che, peggio di tutto ciò, c'è il "se hai un cuore condividi", con le foto prese da internet di qualche povero malformato, spesso bambino.
    E i duemila pecoroni che condividono davvero, scrivendo pure "amen"?!
    Ho i brividi mentre ti scrivo.
    Comunque, il tuo post mi è piaciuto molto. Promosso. Ahahah
    Buona serata. Baci.

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  11. Facebook è lo specchio della società odierna. Lo uso e me ne servo per questo motivo. L'esaltazione della presunzione e di come oggi si subisce. Se una volta la religione era l'oppio del popolo, ora lo sono i social :-D

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    1. Verissimo, a prenderlo sul serio c'è solo da impazzire e svenarsi inutilmente.

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