sabato 4 ottobre 2014

La Saga Delle Sirene - Rumiko Takahashi

Pubblicata nel lontano 1998 dalla Star Comics, La Saga Delle Sirene è una miniserie in tre volumi scritta e disegnata da Rumiko Takahashi.
I tre volumi in questione sono:

- Il Bosco Della Sirena.
- Il Segno Della Sirena.
- La Maschera Della Sirena.

Per chi non conoscesse Rumiko Takahashi, parliamo della creatrice di Manga ed Anime famosissimi negli anni '80 - 90 come Lamù, Ranma 1/2, Maison Ikkoku ed il più recente ( ma manco tanto ) Inuyasha.
La particolarità di quest'opera è che pur una volta la Takahashi abbandona il suo stile fantasy umoristico / folkloristico per narrarci una storia molto più cupa e violenta del solito.
Se all'epoca comprai questi volumi, è proprio per quell'atmosfera creepy che si respirava pagina dopo pagina.
Il tema cardine del manga è quello dell'immortalità.
Però tutti gli uomini e le donne che desiderano ottenerla dovranno trovare e mangiare la rarissima carne di sirena.
Ma non basta, perché quel nutrimento è una sorta di roulette russa, in quanto è anche un potentissimo veleno a cui pochi riescono a sopravvivere.
I più muoiono subito dopo averla mangiata.
Altri impazziscono e si trasformano in esseri deformi ed alcuni, i più " fortunati ", riescono nel loro intento, che è quello di rimanere eternamente giovani e di vivere per sempre.
Yuta, il protagonista di questa storia è uno di loro.
Il manga segue le gesta di Yuta nel suo peregrinare on the road per le vie del Giappone.
La storia si snoda tra presente e passato e ci narra le avventure di questo ragazzo e della sua compagna, altrettanto immortale, di nome Mana.
I due ovviamente nel corso dei tre volumi vivranno numerose avventure imbattendosi in altri uomini e donne immortali come loro.
Qui, forse risiede una delle poche pecche di questa miniserie: l'eccessivo imbattersi in altri/e immortali.
E' vero, lo richiede la trama, però parliamo di una carne rarissima, questi invece dovunque vanno trovano sempre qualche immortale o qualche essere deforme o comunque qualcuno che ha utilizzato la carne di sirena per i propri scopi.
Che culo. :-P
Dimenticavo di dire che l'unico modo per uccidere questi uomini e donne immortali è tagliare loro la testa.
In corso d'opera non mancano le scene di sangue e di violenza, alcune veramente efferate.
In particolare mi hanno colpito due racconti che vedono protagonisti due bambini immortali.
Storie molte crude, violente e piuttosto inquietanti.
Buoni anche i disegni, niente di spettacolare per carità, ma il tratto della Takahashi è molto chiaro e pulito e rende perfettamente fruibile lo svolgersi degli eventi.
Il formato dei volumi è molto più grande del solito con copertina cartonata, tanto che i volumi hanno più l'aspetto di un libro o di una graphic novel piuttosto che quello di un manga.
Ottimo anche il prezzo, visto che all'epoca per tutti e tre i volumi avrò speso circa 21000 £.
Parliamo comunque di volumi piuttosto corposi che sforano talvolta le 200 pagine.
La serie credo sia facilmente rintracciabile tramite il circuito dell'usato, anche se a dirla tutta non so se nel frattempo sia stata o meno ristampata dalla Star Comics.
In conclusione trovo questa saga piuttosto buona, a tratti veramente appassionante.
Forse un tantino ripetitiva nello svolgersi degli eventi, ma più che altro è una mia impressione.
Certo, parliamo di una storia potenzialmente infinita, ed è forse uno dei motivi per cui Rumiko Takahashi non ci ha più messo mano.
Un vero peccato, perché le avventure on the road di Yuta e Mana avrebbero meritato un proseguo o almeno un finale.
Dalla serie furono tratti anche due OAV tuttora inediti in Italia, segno che comunque la suddetta saga non è che abbia fatto chissà quale proseliti.
Per quel che mi riguarda, la rilettura de La Saga Delle Sirene è stato un piacevolissimo intermezzo tra la lettura di La Bambola Che Divorò Sua Madre di Ramsey Campbell e Mr. Mercedes di Stephen King.
Due romanzi che conto di recensire a breve.





21 commenti:

  1. Cavolo, non riesco proprio a immaginarmelo in una veste così violenta. Da bambino guardavo spesso Ranma e Lamù… mi sembra impossibile che sia lo stesso autore.

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    1. Autrice, Rumiko è donna. :-)
      Come te,anch'io sono cresciuto con Lamù, Maison Ikkoku e Ranma.
      Con la saga delle sirene l'autrice ha dimostrato tutta la sua poliedricità, sebbene comunque il suo tratto morbido e pulito,alleggerisce anche le scene più efferate.
      Grazie della visita. ;-)

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  2. La saga delle Sirene non l'ho ancora letto.
    Però conosco il tema e la serietà del manga. Effettivamente è una sue opere che mi manca da recuperare.

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    1. Diciamo che non è certamente tra le opere più conosciute della Takahashi. :-)

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  3. Ricordo benissimo quando uscì, perché il 1998 è stato per me uno degli anni di maggiore lettura di opere giapponesi!
    Ma... il modo per uccidere gli immortali non ricorda un po' troppo Highlander?? :p

    Moz-

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    1. Sì, ma nessuno di loro si chiama Mcleod. :-P
      Nel '98 anch'io facevo lo stesso, spesso vedevo una copertina che mi attraeva e via con l'acquisto.
      Penso che solo con i miei soldi, l'edicolante abbia fumato le sue sigarette di rendita per anni. :-P

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    2. Ahahha, era un periodo un po' così... si poteva ancora spendere e provare nuove opere^^

      Moz-

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  4. Non ho ancora letto il post ma sbaglio o Rumiko Takahashi era quella di Ranma e Maison Ikkoku?
    Un saluto da Exogino! ;)

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  5. Secondo me la sua opera più bella. Anni fa scrissi qualcosa al volo sull'argomento, te lo linko: http://bit.ly/1vK9z5k

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    1. Letta.
      Recensione molto bella, molto più approfondita della mia.
      A livello di tematica è certamente l'opera più complessa della Takahashi.
      Che sia la migliore, lì è una mera questione di gusti.
      Di sicuro è la sua opera che più è nelle mie corde, ma devo ammettere che Lamù sarà sempre l'opera a cui sarò più affezionato.
      Grazie anche a te della visita. :-)

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    2. Lamù per me rappresenta bene quei casi, piuttosto rari per quanto mi riguarda, in cui un cartone animato supera il fumetto da cui scaturisce. Lode alla Takahashi per aver creato la struttura delle singole storie, ma bisogna dire che certe incredibili trovate comiche del cartone sono quasi completamente assenti nel fumetto. Guarda la versione animata di Un Natale Mozzafiato, tanto per fare un esempio, sicuramente uno degli episodi più belli e più ricchi sotto tutti i punti di vista.

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    3. Concordo, la serie Tv è di gran lunga più bella.
      Basta prendere come esempio anche la puntata meravigliosa della leggenda del gallo Robin, purtroppo assente nel Manga.
      A livello di affezione mi riferivo proprio al background dei personaggi più che al Manga in sé, che comunque apprezzai e apprezzo tuttora non poco. :-)

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  6. A lungo tempo è stata l'unica autrice di manga che leggevo, certo ancora oggi ho degli ottimi ricordi della sua Lamù o di Ranma, però è sempre bello scoprire sue nuove opere.
    Nuove per me, ovviamente. ;)

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    1. Lamù lo collezionavo anch'io, ma La Saga Delle Sirene è la sua opera che mi ha colpito di più, proprio perché da un'autrice comedy come lei, non mi aspettavo una storia di tutt'altro genere come questa. :-)

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  7. come ben sai non sono una spassionata appassionata di fumetti, ma devo dire che questo un po' mi ispira... mi manca davvero solo di appassionarmi a questo...

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    1. Posso solo dirti che è bello e che costa pure poco. :-)

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  8. La Takahashi secondo me ha sempre dato il meglio di sé nelle storie cupe e brevi. Infatti, Inu Yasha all'inizio era bello e molto inquietante, poi quand'è arrivato Naraku è diventato uno dei manga più noiosi e ripetitivi che abbia mai letto...

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    1. Immagino siano i racconti pubblicati su Rumic World, che non ho letto.
      Di Inuyasha seguivo l'anime quando andava in onda su Mtv, poi lo mollai quando non lo mandavano più.
      Riguarda i manga finora di suo ho letto Lamù, La Saga Delle Sirene e One Pound Gospel.
      Però questi racconti brevi cupi vorrei proprio recuperarli.

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  9. Non sono una grande lettrice di questo genere..ma credimi che questo mi affascina non poco..lo leggerò senza alcun dubbio!
    Bacio serale!

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