"Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più."
Chi mi conosce sa che amo le storie di formazione, che sono fatto per leggerle, e che quindi sono già predisposto alle emozioni ed ai brividi, soprattutto quando parlano di amicizia.
Ecco, L'amico ritrovato è probabilmente lo "über alles" ( lo scrivo in tedesco perché il romanzo è ambientato in Germania ) per eccellenza delle storie di questo tipo.
In sole novanta pagine Uhlman ci presenta la storia delle storie d'amicizia, e sfido chiunque a non emozionarsi in ogni aspetto di questa amicizia che nasce, cresce, si cementa, e si disgrega in così poco tempo, e che soprattutto assume connotati così universali da racchiudere tutti i sentimenti possibili.
Certo, noi non siamo nati in Svevia, non siamo ebrei come Hans o nobili di alto ed antico lignaggio come Konradin, non siamo nella Germania in cui si sta affacciando lo spettro del nazismo, ma quei sentimenti, Dio, quei sentimenti, sono gli stessi che abbiamo provato un po' tutti nella nostra vita verso qualcuno, e mai sono stati raccontati con così tanto garbo ed eleganza, ma anche con così tanto realismo da sfondare la quarta parete e rendere vividi ed immortali quei due personaggi.
Ed anche quando arriva la separazione e fiutiamo la tragedia, non c'è solo spazio per commuoversi, ma anche per applaudire.
L'amico ritrovato è uno dei miei libri della vita, che rileggo quando posso, e che consiglio a chiunque, soprattutto a chi ama le storie d'amicizia e di formazione che profumano di infanzia ed adolescenza, anche in salsa drammatica, come d'altronde diventa questa storia in corso d'opera.
Poche volte mi sono emozionato così tanto per un libro, ma è uno di quei libri che ti frega sempre, anche quando credi di aver superato la nostalgia dell'adolescenza e quei sentimenti così complessi e totalitari che mi legavano agli amici di un tempo.
Ma d'altronde nella mia vita è sempre stato così, c'è stato più spazio per l'amicizia che per l'amore.
E non è affatto strano che io pensi ancora alle persone con cui ho diviso infanzia ed adolescenza, mentre per quelle che ho amato o desiderato sessualmente non provi nulla di nulla, nemmeno quando le incontro per strada.
Non posso che ringraziare Fred Uhlman per aver scritto un libro di così tanta bellezza.
" I giovani tra i sedici e i diciott'anni uniscono in sé un'innocenza soffusa di ingenuità,
una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata.
Si tratta di una fase di breve durata che, tuttavia, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita. "
Alla prossima!
Alla fine del libro ci si ritrova in un "silenzio" mentale dove i pensieri si ricompongono fino a formare una visione che prima della lettura era "altra".
RispondiEliminaQuest'opera di Fred Uhlman entra di diritto nell'olimpo della grande letteratura.
Buona giornata.
D'accordissimo, ti ringrazio del commento, ed anche se con un giorno di ritardo, auguro anche a te una buona giornata odierna!
EliminaClassicone da riscoprire. Letto a scuola tempo fa, ero troppo piccolo, lo ricordo poco.
RispondiEliminaProbabilmente nemmeno io lo avrei apprezzato in età scolastica.
Eliminada leggere e rileggere
RispondiEliminaSottoscrivo.
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