mercoledì 28 ottobre 2020

Cane mangia cane - Edward Bunker

 E così sono arrivato anche ad Edward Bunker.

Solo che Bunker è molto diverso da tutti gli autori che ho letto finora.

Di quelli che bazzicano tra il noir e l'hard boiled, dico.

Forse perché ha vissuto veramente la vita che racconta nelle sue storie, visto che prima di diventare scrittore è stato criminale ed è stato più volte in carcere, ma la sua penna è molto più cattiva e nera delle altre.

Bunker mette molto delle sue esperienze e dei racconti che ha sentito narrare.

E forse è proprio per questo che il confine tra il romanzato e il narrato reale è così labile, ed i suoi personaggi sono così vividi ed alienanti.

La L.A. di cui ci parla è molto più violenta e fetida di quella romantica di altri autori di questo genere, molto più disperata e nichilista, tanto da farci toccare con mano il sottobosco che si nasconde tra i boulevard e la gente perbene.

Il cosiddetto underworld.

Cane mangia cane è un buon libro, raccontato da un punto di vista totalmente criminale e per questo narrato senza filtri.

Oggi siamo abituati a questo genere di narrazione, grazie a serial Tv come Gomorra, Suburra, Narcos, ecc.ecc. ma qui c'è poco da provare attrazione per questi personaggi, anche quando l'autore prova ad umanizzarli.

O almeno io non sono riuscito a farlo.

Allo stesso tempo è anche una cinica e spietata critica al sistema carcerario americano, che ti sputa fuori senza nessuna possibilità di redenzione e rieducazione lavorativa, visto che per il sistema diventi subito out.

Sicuramente leggerò altro di suo, ma chissà quando, visto che con l'ultimo Dpcm ha chiuso il mio mercatino di riferimento.

Adesso dopo Bunker, il mio sogno è riuscire ad incrociare quello che è considerato un po' il capostipite del genere noir/hard boiled, ovvero Dashiell Hammett con il suo Il Falcone Maltese.

Prima di chiudere, lascio la sinossi del romanzo per chi fosse interessato, presa in prestito da Einaudi. 

Io posso solo aggiungere che è un romanzo che merita di essere letto.

Non ha la decadenza, la poesia e il romanticismo di Chandler, né la precisione chirurgica ed investigativa di Ellroy, ma ha il merito di essere diretto, rapido e scorrevolissimo.


Tre uomini, l’ultimo colpo, l’ultima occasione concessa dalla vita. Cane mangia cane è il romanzo piú potente di Bunker, e racconta la storia di tre figure indimenticabili, legate da un destino tragico fin dagli anni del riformatorio: Charles («Diesel») Carson, Gerald («Mad Dog») McCain, e il loro capo Troy Cameron, criminale consapevole, lucido e spietato come un animale da preda, che vede con inquietudine il suo territorio di caccia minacciato dalle nuove gang dei ghetti di Los Angeles. Con una scrittura tesa e un freddo naturalismo Edward Bunker, uno scrittore che prima è stato criminale, ha portato nel genere noir una nota del tutto diversa dalle atmosfere alla Chandler o alla Hammett: nessun romanticismo, nessun eroe in cerca di redenzione. Perché il crimine come mestiere ha un suo senso dell’orrore ed è guidato da una folle passione; e se fai davvero parte dell’underworld, è inutile cercare di uscirne.





Alla prossima!


17 commenti:

  1. Jim Thompson, Derek Raymond, David Peace e Hugues Pagan li conosci?

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    1. No, prendo subito nota.
      Dopo Hammett, avrei esplorato sicuramente Westlake e MacDonald, ma se becco gli autori che citi al mercatino ( quando si potrà ), ci farò un pensierino.

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  2. E' un genere che non frequento. E spesso ho la sensazione di perdermi delle gran cose... Certo, i "fondamentali" li ho letti, poi forse qualche lettura "sbagliata", o fatta nel momento sbagliato, mi ha impedito di approfondire.
    Epperò questa tua recensione mi stimola parecchio. Chissà...
    Già è incredibile che da qualche mese mi sia rimesso a leggere romanzi - lasciando un po' in secondo piano i saggi; vuoi vedere che tra un po' provo di nuovo un noir?
    Ecco a cosa serve frequentare i blog belli: ad accrescere la propria esperienza e la propria curiosità!
    Grazie, un carissimo saluto.

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  3. Non era esattamente "My cup of tea" come direbbero gli inglesi, però ogni tanto un suo romanzo me lo leggo volentieri.

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  4. Beh, è molto più di un merito, altroché!!
    Non l'ho mai letto, ma penso che amerei storie così, senza redenzione, crude e veritiere, in un mondo non leccatino.

    Moz-

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    1. Sì, diciamo che non ci sono filtri, ed è molto più crudo e realistico.
      C'è poco di romanzesco nella sua scrittura.

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  5. Lo sto leggendo proprio adesso :D davvero bello!

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  6. Mi manca uno scrittore criminale nella mia libreria :-)

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  7. Bunker la Iena blu! Ultimamente l'ho rivisto nel vecchio Animal Factory diretto da Buscemi. Grande scrittore dal tratto personale, amo ricordarlo assieme a Ellroy, Leonard e Chandler

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    1. Sì, anche se Leonard a me ancora manca, ma prima o poi ci arriverò.

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  8. Wow! Non conoscevo l'autore ma mi è piaciuto scoprire che nei libri metteva del suo.

    Riguardo il fascino della mala vita delle serie odierne, credo sia colpa di come vengano proposte. Io ho la mente deviata e il 90% delle volte tifo per il cattivo (sono un supermaniano DOC ma il mio blog si ispira alla primissima versione del '35 in cui era cattivo e ha i colori di Lex Luthor), fin da quando ero piccolo (anni 80), idem per prodotti più recenti nei quali c'è la morale (uno su tutti: Lord of War, 2005, nel quale ho esultato nel finale in cui lo vede salvarsi dalle accuse) ma uno sano solitamente non può stare dalla parte di questi individui, a meno che non te li propongano in chiave "cool".

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    1. Beh, in questo romanzo c'è poco da parteggiare per i cattivi, anzi con qualcuno è impossibile anche empatizzare.

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