Questa sarà la prima ed ultima volta che parlerò del Coronavirus, e lo farò nel posto dove più mi sento franco e sicuro di poterlo fare, ovvero qui.
Non sono e non sarò mai uno di quelli che si affaccia al balcone ( che comunque non ho ) per cantare, che fa dirette su Instagram, Facebook e vattelapesca, e poche volte mi sono lasciato andare a scrivere boiate su Twitter o a partorire complottismo sui gruppi Whatsapp come fanno molti che conosco.
La quarantena ha cambiato poco le mie abitudini, e più di tutto ha cambiato poco il mio approccio ai social.
Non li demonizzo, ed anzi di questi tempi fanno compagnia e li trovo utili per gli altri, ma allo stesso tempo faccio fatica ad interessarmi delle vite casalinghe degli altri.
Io non riesco a lamentarmi della costrizione a stare a casa semplicemente per un motivo: " Meglio stare sul divano che in un reparto di terapia intensiva."
Come disse un'anziana bardata di mascherina e guanti mentre comprava il pane e stava a debita distanza da me.
Stiamo vivendo una contraddizione perpetua.
Un po' perché i decreti stessi sono contraddittori ed un po' perché l'isolamento ci sta trasformando tutti in cacciatori di untori.
Pronti ad indicare dal balcone e brandire cellulari come fosse un'arma.
Pronti a fargli fare la fine di Gian Giacomo Mora.
Manzoni che incontra Orwell.
E dagli con quel manganello, dissero gli stessi che ieri si vedevano i video de Le Iene e si commuovevano per Cucchi ed Aldovrandi.
Contraddittori perché un giorno ti dicono che devi indossare una mascherina ed il giorno dopo ti dicono che non serve.
Ed i guanti? E' meglio se li indossi, ma se non li indossi non cambia niente se poi ti lavi le mani.
Contraddittori perché ultimamente quasi tutti indistintamente vogliono i militari e la repressione verso coloro che corrono o passeggiano il cane.
Anche quelli che fino a ieri parlavano di pace, preghiere, angeli e santi.
Sì, colei che la sera si fa il rosario ama il verde e vuole G.I. Joe.
Contraddittori perché io stesso penso che si possa rinunciare a correre.
Hanno smesso i professionisti, perché i dilettanti non possono farlo?
Ed in più noto un incremento di gente che parla di questa pandemia come fosse un libro, un fumetto o un film in cui si sentono protagonisti ed eroi, con un atteggiamento quasi da vigilantes.
Stiamo vivendo la storia, ragazzi.
Potremo dire ai nostri nipoti che noi c'eravamo, altro che i nostri nonni e bisnonni che partivano per la guerra!
Si citano come non mai Camus, Boccaccio, Manzoni, Matheson, Stephen King, persino Dean Koontz.
I Simpson vengono presi come novelli Nostradamus, visto che sembrano prevedere tutto.
Però i virologi posso essere insultati.
Ne sanno meno di uno scrittore o di Groening, evidentemente.
Contraddittori perché hanno ripreso vita i gruppi Whatsapp.
Amici di infanzia che causa l'isolamento oggi sono attivi e presenti, e che è un piacere ritrovare e risentire.
Ed è strano per me, che in genere nei gruppi partecipo poco.
Non ero uno che silenzia, ma nemmeno l'anima della festa, al massimo ero quello appoggiato alla parete.
Contraddittori perché anche coloro a cui voglio bene vogliono legge marziale, militari, ecc.ecc.
Gli stessi che ieri avrebbero aiutato le vecchine ad attraversare la strada e che erano sportivi.
Contraddittori perché quaggiù fino alle 18 sembra tutto normale, nonostante il deserto urbano, perché la percezione domestica trasuda normalità.
Poi il bollettino delle 18 ed è subito buio.
E' subito oblio.
La Calabria, Calafrica o terronia per alcuni, che rispetta le regole e non esce.
Che ha paura.
Non tanto del virus, ma della sua sanità.
La Calabria che (finora) regge.
E' una contraddizione anche questa, visto che per molti qui vige la legge della giungla e di quella gilda con l'apostrofo iniziale.
Contraddittori perché oggi infermieri e dottori sono degli angeli, ma ieri erano da picchiare o denunciare per gli errori in corsia.
Oggi sono degli angeli per chi ieri li insultava.
Contraddittori perché per i Vip nei loro attici e con il loro conto in banca è facile urlare di " stare a casa ", ma allo stesso tempo sono tra i pochi che potrebbero e che contribuiscono.
Contraddittori come alcuni giocatori della Juventus che ti invitano a stare a casa, ma poi prendono l'aereo privato e ritornano nella propria ( con il benestare della società e senza trasgredire nessuna legge, sia chiaro ).
Però un po' la sensazione di presa per il culo, è più che latente, lasciatemelo dire.
Contraddittori perché questo post non vorrei pubblicarlo, ma so che lo farò.
Contraddittori perché si ride e si balla sui balconi, mentre altrove si muore.
Contraddittori perché nonostante la paura, si legge, si ascolta musica, si vede porno o film, si vive comunque.
Contraddittori perché venuta meno l'università della strada, ci si è subito evoluti in epidemiologi e virologi.
Italiani popoli di santi, poeti, navigatori...e virologi.
Contraddittori perché dopo questa retorica, aprirò Youtube, leggerò un libro o giocherò a Pes, mentre altrove ci si ammala e si soffre.
P.s: E da voi, come va?
Alla prossima ( spero )!1!!1!!
Non sono e non sarò mai uno di quelli che si affaccia al balcone ( che comunque non ho ) per cantare, che fa dirette su Instagram, Facebook e vattelapesca, e poche volte mi sono lasciato andare a scrivere boiate su Twitter o a partorire complottismo sui gruppi Whatsapp come fanno molti che conosco.
La quarantena ha cambiato poco le mie abitudini, e più di tutto ha cambiato poco il mio approccio ai social.
Non li demonizzo, ed anzi di questi tempi fanno compagnia e li trovo utili per gli altri, ma allo stesso tempo faccio fatica ad interessarmi delle vite casalinghe degli altri.
Io non riesco a lamentarmi della costrizione a stare a casa semplicemente per un motivo: " Meglio stare sul divano che in un reparto di terapia intensiva."
Come disse un'anziana bardata di mascherina e guanti mentre comprava il pane e stava a debita distanza da me.
Stiamo vivendo una contraddizione perpetua.
Un po' perché i decreti stessi sono contraddittori ed un po' perché l'isolamento ci sta trasformando tutti in cacciatori di untori.
Pronti ad indicare dal balcone e brandire cellulari come fosse un'arma.
Pronti a fargli fare la fine di Gian Giacomo Mora.
Manzoni che incontra Orwell.
E dagli con quel manganello, dissero gli stessi che ieri si vedevano i video de Le Iene e si commuovevano per Cucchi ed Aldovrandi.
Contraddittori perché un giorno ti dicono che devi indossare una mascherina ed il giorno dopo ti dicono che non serve.
Ed i guanti? E' meglio se li indossi, ma se non li indossi non cambia niente se poi ti lavi le mani.
Contraddittori perché ultimamente quasi tutti indistintamente vogliono i militari e la repressione verso coloro che corrono o passeggiano il cane.
Anche quelli che fino a ieri parlavano di pace, preghiere, angeli e santi.
Sì, colei che la sera si fa il rosario ama il verde e vuole G.I. Joe.
Contraddittori perché io stesso penso che si possa rinunciare a correre.
Hanno smesso i professionisti, perché i dilettanti non possono farlo?
Ed in più noto un incremento di gente che parla di questa pandemia come fosse un libro, un fumetto o un film in cui si sentono protagonisti ed eroi, con un atteggiamento quasi da vigilantes.
Stiamo vivendo la storia, ragazzi.
Potremo dire ai nostri nipoti che noi c'eravamo, altro che i nostri nonni e bisnonni che partivano per la guerra!
Si citano come non mai Camus, Boccaccio, Manzoni, Matheson, Stephen King, persino Dean Koontz.
I Simpson vengono presi come novelli Nostradamus, visto che sembrano prevedere tutto.
Però i virologi posso essere insultati.
Ne sanno meno di uno scrittore o di Groening, evidentemente.
Contraddittori perché hanno ripreso vita i gruppi Whatsapp.
Amici di infanzia che causa l'isolamento oggi sono attivi e presenti, e che è un piacere ritrovare e risentire.
Ed è strano per me, che in genere nei gruppi partecipo poco.
Non ero uno che silenzia, ma nemmeno l'anima della festa, al massimo ero quello appoggiato alla parete.
Contraddittori perché anche coloro a cui voglio bene vogliono legge marziale, militari, ecc.ecc.
Gli stessi che ieri avrebbero aiutato le vecchine ad attraversare la strada e che erano sportivi.
Contraddittori perché quaggiù fino alle 18 sembra tutto normale, nonostante il deserto urbano, perché la percezione domestica trasuda normalità.
Poi il bollettino delle 18 ed è subito buio.
E' subito oblio.
La Calabria, Calafrica o terronia per alcuni, che rispetta le regole e non esce.
Che ha paura.
Non tanto del virus, ma della sua sanità.
La Calabria che (finora) regge.
E' una contraddizione anche questa, visto che per molti qui vige la legge della giungla e di quella gilda con l'apostrofo iniziale.
Contraddittori perché oggi infermieri e dottori sono degli angeli, ma ieri erano da picchiare o denunciare per gli errori in corsia.
Oggi sono degli angeli per chi ieri li insultava.
Contraddittori perché per i Vip nei loro attici e con il loro conto in banca è facile urlare di " stare a casa ", ma allo stesso tempo sono tra i pochi che potrebbero e che contribuiscono.
Contraddittori come alcuni giocatori della Juventus che ti invitano a stare a casa, ma poi prendono l'aereo privato e ritornano nella propria ( con il benestare della società e senza trasgredire nessuna legge, sia chiaro ).
Però un po' la sensazione di presa per il culo, è più che latente, lasciatemelo dire.
Contraddittori perché questo post non vorrei pubblicarlo, ma so che lo farò.
Contraddittori perché si ride e si balla sui balconi, mentre altrove si muore.
Contraddittori perché nonostante la paura, si legge, si ascolta musica, si vede porno o film, si vive comunque.
Contraddittori perché venuta meno l'università della strada, ci si è subito evoluti in epidemiologi e virologi.
Italiani popoli di santi, poeti, navigatori...e virologi.
Contraddittori perché dopo questa retorica, aprirò Youtube, leggerò un libro o giocherò a Pes, mentre altrove ci si ammala e si soffre.
P.s: E da voi, come va?
Alla prossima ( spero )!1!!1!!
Bellissimo post, Pirk.
RispondiEliminaSoprattutto mi ha colpito quella parte in cui dici: stiamo vivendo la storia.
E' così.
Non sarà più tutto come prima, in primo luogo per le tante vittime, in secondo luogo perché il ritorno alla normalità completa sarà possibile solo tra tanto tempo.
Poi hai ragione a segnalare come contraddizione il fatto di celebrare come eroi medici e infermieri da parte di persone che fino a pochi mesi fa criticavano in modo spietato lo stesso servizio sanitario che magari adesso gli ha salvato la vita.
Comunque la cosa che mi manca di più di questo coprifuoco al momento infinito è fare qualche "passeggiata" in automobile.
Sembra assurdo ma le persone bene o male continuiamo a sentirle grazie alla tecnologia.
Anche a me mancano tantissimo le passeggiate solitarie che mi facevo nel fine settimana.
EliminaSperiamo di tornare alla normalità e di ricominciare con la peregritudine. :-)
Sembra un paradosso. Siamo in "isolamento" e ci mancano cose che facevamo da soli, o al massimo in due.
EliminaSperiamo bene. Io qualche giorno fa ho avuto un po' di febbre e vivo dunque in isolamento anche dai miei genitori.
Ma fortunatamente abbiamo una casa grande.
Speriamo che passi presto questa nube, Ricky.
EliminaTi quoto in toto :) Spegni la Tv, lascia stare i social, quanto odio quella parola.
RispondiEliminaCura l'anima ...le nostre aspirazioni il buio filtrano ....ciao :))
Buoni consigli, ma se assunti a dosi basse e senza prenderli sul serio, i social non sono il male assoluto.
EliminaNonostante io stia a casa in questi giorni sto postando poco, non mi sento di scrivere con questo clima generale. L'altro giorno ero sceso un attimo per buttare la spazzatura ed una persona in macchina mi ha urlato dietro in malo modo di tornare a casa. Se ne è andata prima che io potessi rispondergli che ero sotto casa mia ....ed anche prima che gli potessi chiedere cosa ci facesse lei in giro. ;)
RispondiEliminaE' successo qualcosa di simile anche a me, ma di minor entità:
EliminaMentre facevo la fila dal panettiere, un tizio dietro di me mi fa una domanda e mi scappa una mezza risata.
Il tizio davanti tutto bardato si volta perché crede che io abbia starnutito o tossito con area spaventatissima e sussultando, perché non avevo la mascherina ( era qualche giorno prima del decreto totale tombale).
La nostra società è contraddittoria, e questa situazione ne aumenta gli effetti purtroppo.
RispondiEliminaEh, dici bene!
EliminaVedi, secondo me i decreti non sono contraddittori. Mi spiego meglio: li scrivono in modo da non limitare troppo, e in modo forzato, la libertà italiana.
RispondiEliminaMa è chiaro che DEVI STARE A CASA, è la gente stessa che trova la contraddittorietà nei decreti... per cosa? Per le scappatoie.
La gente vede contraddittorietà solo perché vuole uscire a correre, a passeggiare e via dicendo. Siamo fatti così.
E allora... vuoi vedere che davvero serve la leggere marziale? Almeno quella la capiremmo?
Qua comunque per ora tutto tranquillo, si regge, sperando passi presto... che tanto sarà comunque un altro mese così... che piaccia o meno ai runners :)
Moz-
Cercano di calarcelo con il cucchiaino lo so, Miky.
EliminaSono contento che l'Abruzzo tenga. :-)
E io spero regga, manco voglio parlare :)
EliminaMoz-
Complimenti per il post.
RispondiEliminaSiamo la contraddizione fatta persona.
"Contraddittori perché oggi infermieri e dottori sono degli angeli, ma ieri erano da picchiare o denunciare per gli errori in corsia.
Oggi sono degli angeli per chi ieri li insultava."
Ci tengo particolarmente a questo passo del tuo post perche' dato il mio lavoro mi coinvolge in prima persona.
A sta ben attento che non mi considero un eroe , non lo sono faccio il mio lavoro con la stessa serietà di prima e non mi sento di essere cambiato per il problema del virus e riconosco molta ipocrisia in chi adesso riconosce meriti alla sanità italiana che prima non vedeva.
E come scrivevo su un altro blog gli italiani sono un popolo che dimentica molto facilmente...così senza voler fare polemica.
-:)
Ti ringrazio!
EliminaEh, lo so benissimo che siamo un popolo smemorato, purtroppo.
Però sai che non vedo l'ora di dimenticarmi un po' di questo periodo anch'io?
Ovviamente non sono uno di quelli che dimenticando insulta o lancia improperi in giro, per fortuna non è nella mia indole. :-)
Io non posso non associarmi a coloro che hanno affermato che questa è storia, perché lo è, perché sta accadendo una cosa senza precedenti nella nostra epoca e perché, comunque, sarà interessante osservarne i risvolti - se ne avremo la possibilità. Tutto, però, si può fare con riservatezza, senza andare a scrivere o sbandierare ovunque il proprio pensiero come fosse uno slogan. Andrà tutto bene? Perché rassicurare le persone e far sembrare tutto come un gioco al posto di farle stare in guardia avvisandole di rimanere saldi e forti? Tante cose non le sopporto neanche io, infatti ho continuato a vivere esattamente come facevo prima. Non sopporto la mania di sostituzione o di impegnare/ingannare il tempo con fenomeni di massa che non servono ad un emerito cavolo, gli entusiasmi facili li tollero male, soprattutto in un momento in cui ci vuole coscienza.
RispondiEliminaMi trovi d'accordo su un po' tutto, tranne sul punto che ti ho indicato all'inizio! Ciao Pirk!
Che sia un evento storico sono d'accordo anch'io, ed io stesso, per esempio, sono stato molto colpito dal vedere Piazza S.Pietro vuota sotto la pioggia, e dal messaggio del Papa stesso, pur non essendo credente, ed ovviamente non pensavo di vivere nella mia generazione una pandemia, quindi il mio scritto non era per quel motivo, ma per la necessità impellente e continua di dirlo via social mentre siamo sul...divano.
EliminaNon siamo noi che stiamo facendo la storia, ma è il virus a farla per noi.
Tutto qui.
Sul resto sono d'accordissimo parola per parola. :-)
Ora ho capito meglio il senso in cui lo hai scritto! Allora sì: sono d'accordo anche su quello! xD
EliminaDiciamo che ne ho viste di robe in questi giorni.
RispondiEliminaPrima della restrizione di sabato 21, tornando a casa dal lavoro ho visto un papà girare in bicicletta coi tre figli.
Ho visto gente giocare al piccolo chimico, condividendo ricette per l'amuchina fatta in casa, diluendo la candeggina. Senza nemmeno preoccuparsi di leggere l'etichetta del gel amuchina, per scoprire che è a base alcolica.
Ho visto su di un blog (non faccio nomi) le istruzioni per farsi una mascherina riciclando del tessuto. Che è inutile, non essendo ermetica e impermeabile. Ci fosse stato uno dei commentatori che avesse fatto notare la cazzata. No, tutti a dire: "geniale", "utile", "ingegnoso".
Bisogna smettere di pensare di essere sempre quelli più furbi e avere quella dannata mania di protagonismo per cui si deve anche condividere la propria furbizia. Non è un gioco, è da sconsiderati. Una cosa bisogna fare: ascoltare e seguire quanto viene detto dalle autorità competenti, non improvvisarsi maghi della biologia fai-da-te.
Sottoscrivo tutto.
EliminaLa mascherina purtroppo in molte zone non si trova, e quindi molti per quieto vivere usano quella fatta in casa, anche se non serve a nulla.
Ti racconto un aneddoto: mio fratello è andato a fare la spesa senza mascherina ( perché non si trovavano ) e gli è stato impedito di entrare al supermercato.
Per avere una confezione d'acqua se l'è dovuta fare passare dal repartista.
Qui da me la gente indossa anche quelle che vendono dal ferramenta o persino quelle che vendono nei negozi...d'animali.
Io ho capito una cosa. Che in molti fanno i carini in tempo di pace, poi durante un'emergenza o (non sia mai) una guerra diventano degli infami pronti a denunciare i bambini in bicicletta. Ma questo è solo un aspetto della questione. Il resto lo hai detto te e lo sottoscrivo.
RispondiEliminaSono d'accordissimo con te.
EliminaTutti giustizieri, con le vite degli altri.