Nino mi ha concesso la possibilità di leggere in anteprima il suo libro e l'ho fatto con piacere.
In verità però, non so se sono la persona giusta.
E lo dico con una punta di invidia, perché io, in un certo senso, mi sono completamente distaccato dal mio fanciullino dentro e dai giocattoli, cartoni animati e videogiochi della mia infanzia.
Mi hanno formato e non li rinnego, ma ogni anno che passa li vedo sempre più lontani, ed i ricordi, i sapori e gli odori che mi accompagnarono, tendo a dimenticarli.
Mi capita a volte di attraversare il cortile che mi porta a casa e di pensare: " ma è lo stesso posto che mi sembrava immenso quanto un campo di calcio di Holly & Benji quando ero piccolo?. "
Oggi quel posto in larghezza e lunghezza mi sembra minuscolo, e gli anfratti e quelle scale, nel blu della notte, meno oscure e meno minacciose.
Sono cresciuto purtroppo, e fatico ad indossare i panni dell'infanzia.
Ed ecco perché sono invidioso di chi riesce a mantenere prima di tutto una precisa memoria storica del suo vissuto come ha fatto Nino con questo libro.
Un vero e proprio blog su carta.
L'amore per quel mondo dorato che erano gli anni '80/90 traspare in maniera netta e radicata, ma allo stesso con un tono preciso, poco romanzesco, che me lo ha fatto apprezzare.
Più saggistico e meno sentimentale, se non nei riguardi della Venezia della sua infanzia, meno contaminata dal turismo e dal business e più a misura del residente.
Cosa che io che abito in un posto poco turistico, non posso capire, ma che in un certo senso ho vissuto solo con l'arrivo del mass market portato dai centri commerciali che hanno di fatto ucciso o ferito in modo serio molteplici attività.
E' un libro onesto, quello di Nino.
Un viaggio attraverso i ricordi e gli oggetti della sua infanzia in salsa pop.
Alcuni di quei giocattoli e quegli anime li abbiamo in comune, altri meno, per una semplice questione anagrafica, visto che io ahimè, credo di essere un po' più vecchio.
Gli anni '80 e 90 sono stati anni di scoperte, soprattutto in ambito videoludico e televisivo, ed oggi appaiono distanti eoni, per quanto omaggiate e citate di continuo.
Non c'era la frenesia di adesso, non c'erano i social ed il tempo sembrava infinito.
La sensazione è che noi bimbi di allora fossimo un po' più ricchi, non per una questione economica, ma perché trattati alla pari, persino in ambito televisivo.
Le censure sono arrivate negli anni '90 e i cartoni animati di quel periodo erano più veri e più tristi.
Ce ne facemmo di pianti. :-P
Arrivati alla fine, Nino ha quindi scritto l'opera perfetta?
Per onestà intellettuale, ci sono cose che da lettore, avrei preferito diverse.
E' talvolta didascalico, ed io forse avrei optato per una consequenzialità temporale tra un capitolo e l'altro, senza andare avanti ed indietro nel tempo tra un oggetto e l'altro, ma d'altronde si tratta di quisquilie derivanti dai miei gusti personali che non inficiano quella che è stata una bella lettura, ed un bel viaggio in una Venezia che non ho mai conosciuto e che rimpiango di non aver mai visitato.
Alla prossima!
In verità però, non so se sono la persona giusta.
E lo dico con una punta di invidia, perché io, in un certo senso, mi sono completamente distaccato dal mio fanciullino dentro e dai giocattoli, cartoni animati e videogiochi della mia infanzia.
Mi hanno formato e non li rinnego, ma ogni anno che passa li vedo sempre più lontani, ed i ricordi, i sapori e gli odori che mi accompagnarono, tendo a dimenticarli.
Mi capita a volte di attraversare il cortile che mi porta a casa e di pensare: " ma è lo stesso posto che mi sembrava immenso quanto un campo di calcio di Holly & Benji quando ero piccolo?. "
Oggi quel posto in larghezza e lunghezza mi sembra minuscolo, e gli anfratti e quelle scale, nel blu della notte, meno oscure e meno minacciose.
Sono cresciuto purtroppo, e fatico ad indossare i panni dell'infanzia.
Ed ecco perché sono invidioso di chi riesce a mantenere prima di tutto una precisa memoria storica del suo vissuto come ha fatto Nino con questo libro.
Un vero e proprio blog su carta.
L'amore per quel mondo dorato che erano gli anni '80/90 traspare in maniera netta e radicata, ma allo stesso con un tono preciso, poco romanzesco, che me lo ha fatto apprezzare.
Più saggistico e meno sentimentale, se non nei riguardi della Venezia della sua infanzia, meno contaminata dal turismo e dal business e più a misura del residente.
Cosa che io che abito in un posto poco turistico, non posso capire, ma che in un certo senso ho vissuto solo con l'arrivo del mass market portato dai centri commerciali che hanno di fatto ucciso o ferito in modo serio molteplici attività.
E' un libro onesto, quello di Nino.
Un viaggio attraverso i ricordi e gli oggetti della sua infanzia in salsa pop.
Alcuni di quei giocattoli e quegli anime li abbiamo in comune, altri meno, per una semplice questione anagrafica, visto che io ahimè, credo di essere un po' più vecchio.
Gli anni '80 e 90 sono stati anni di scoperte, soprattutto in ambito videoludico e televisivo, ed oggi appaiono distanti eoni, per quanto omaggiate e citate di continuo.
Non c'era la frenesia di adesso, non c'erano i social ed il tempo sembrava infinito.
La sensazione è che noi bimbi di allora fossimo un po' più ricchi, non per una questione economica, ma perché trattati alla pari, persino in ambito televisivo.
Le censure sono arrivate negli anni '90 e i cartoni animati di quel periodo erano più veri e più tristi.
Ce ne facemmo di pianti. :-P
Arrivati alla fine, Nino ha quindi scritto l'opera perfetta?
Per onestà intellettuale, ci sono cose che da lettore, avrei preferito diverse.
E' talvolta didascalico, ed io forse avrei optato per una consequenzialità temporale tra un capitolo e l'altro, senza andare avanti ed indietro nel tempo tra un oggetto e l'altro, ma d'altronde si tratta di quisquilie derivanti dai miei gusti personali che non inficiano quella che è stata una bella lettura, ed un bel viaggio in una Venezia che non ho mai conosciuto e che rimpiango di non aver mai visitato.
Alla prossima!
Grazie Pirkaf per averlo letto, recensito e in qualche modo apprezzato! :)
RispondiElimina"Un blog su carta" è forse l'espressione che identifica maggiormente "Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam"! :) E' un'opera "sui generis", un'"enciclopedia del ricordo" divisa in 24 capitoli tematici che non si limitano a presentare le schede tecniche dei "fenomeni", ma alternano le nozioni alle memorie d'infanzia, cercando di non eccedere nè dall'una nè dall'altra parte.
Avrei potuto realizare l'ennesimo "almanacco" degli anni '80 e '90 intriso di nomi, date e descrizioni; come avrei potuto narrare i fatti della mia infanzia pubblicando un diario nostalgico.
"Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam" si colloca esattamente a metà tra i due concetti :)
La "sequenzalità" dei capitoli è legata alle uscite dei prodotti, ed è stata la mia volontà di farli "tematici" a renderli "esaustivi" di ogni fenomeno, dal suo inizio alla sua fine. :)
Ma la cosa che mi ha dato più soddisfazione è esser riuscito a farti immergere in quella Venezia da favola composta da negozi, famiglie e bambini, un luogo così idilliaco che non sembra possibile sia mai esistito. :)
ah come non detto sulla scansione cronologica, allora la seconda edizione la teniamo..così com'è :D
EliminaGrazie a te, soprattutto per avermi fatto uscire dalla mia comfort zone di letture, e avermi fatto per un po' viaggiare indietro nel tempo.
EliminaHai ragione sulla scansione cronologica, magari per la prossima ristampa Nino può tenere questo tuo consiglio in considerazione :).
RispondiEliminaSecondo me Nino ha avuto il merito di non cadere nella trappola della nostalgia, fatta eccezione per la nostalgia legata alla città di Venezia, a come era una volta. Io questo sentimento lo provo più che altro per Pesaro, non per la mia città, che ha perso negozi "cult", ma tutto sommato è sempre rimasta la stessa :D
Eh Riccardo... Ci ho pensato molto a come impostare i capitoli, e l'unico altro modo sarebbe stato in ordine totalmente cronologico: "la prima parte delle elementari", "la seconda parte delle elentari" ecc. Ma in questo modo avrei "spezzettato" troppo le tematiche, con il rischio di confondere il lettore parlando prima delle Tartarughe Ninja, poi dei Kombattini, poi ancora delle Tartarughe Ninja passando al Game Boy, di nuovo ai Kombattini e infine ancora alle Tartarughe Ninja :)
EliminaAnche perché molte delle nostre passioni infantili si svolgevano contemporaneamente: durante lo stesso anno giocavamo al Subbuteo, guardavamo Bim Bim Bam, il wrestling e Ducktales, leggevamo Topolino, collezionavamo sorprese e giocavamo con il Game Boy :)
Allora, ho optato per capitoli "tematici" che "esauriscono" ogni fenomeno dal suo inizio alla sua fine, e che ho comunque posto in ordine cronologico: nei primi sono all'asilo, poi alle elementari e infine alle medie, con i Power Rangers a rappresentare quel temuto "passaggio" dall'infanzia all'adolescenza ;)
Capisco benissimo, grazie delle delucidazioni. ;-)
EliminaSecondo me, per quanto riguarda il discorso cronologico va benissimo così il libro :) Poi là sono gusti...comunque veramente un'ottima opera, ancora bravo Nino!
RispondiEliminaGrazie Fabrizio! :)
EliminaSì, anche per me si tratta di gusti: qualcuno avrebbe preferito un diario, qualcun altro una raccolta storica...e io ho cercato di accontentare (o scontentare) tutti realizzando una via di mezzo :P
Mi riconosco perfettamente nella tua sensazione che il cortile in cui giocavamo appare più piccolo. Specialmente le cantine, dove usavamo rifugiarci giocando a nascondino, non appaiono più come oscuri corridoi infernali, dietro i cui angoli poteva nascondersi un mostro orrendo.
RispondiEliminaCredo di avere una manciata di anni di più di Nino, visto che non ho la più pallida idea di cosa siano i Kombattini...
Ciao Obsidian M :)
EliminaI Kombattini erano statuette di gomma non più alte dei Puffi, con pistole, fucili e mitragliatrici, dotate di antenne o di quattro braccia. Ho scelto di inserirli nel titolo in quanto - a mio avviso - sono il prodotto più rappresentativo del periodo tra gli anni '80 e gli anni '90.
Io comunque sono del 1983, tu? :)
1967...
EliminaI Kombattini sono dovuto andare a ricercarmeli anch'io, perché oggettivamente ( forse per una questione di target ) non li conoscevo proprio. :-)
Elimina@Obsidian M
EliminaNel 1989 avevi ventidue anni, probabile che avessi degli altri interessi :) sarebbe come avessero chiesto a me dei giocattoli del 2005... E difatti nel libro faccio coincidere l'inizio della mia adolescenza con la fine di un'epoca: da un lato perché stavo crescendo e certe cose non mi identificavano più, da un altro perché DAVVERO tutto stava cambiando...
Sì, i Kombattini saranno dei pezzi di plastica venduti in bustina :) ma incarnano uno degli ultimi spiragli dei quell'infanzia pre-internet dove non si sapeva ma si immaginava, che tutti noi abbiamo vissuto ma che l'avvento dell'era digitale ha completamente cancellato...
@Nino: ti sei solo dimenticato di dire che erano formiche. Il resto della descrizione è perfetta!
EliminaCiao Emanuele! Che erano (anzi, che AVREBBERO DOVUTO ESSERE) formiche l'ho scritto sul libro, nel capitolo a loro dedicato ;)
EliminaLa campagna di marketing italiana non menzionò mai quel fatto, come non specificò che fossero divisi in due eserciti, anzi, affibbiò a ogni personaggio un nome ispirato ai VIP dell'epoca: Tromba il Bomba, Van Basta il Tosto, Andreotto il Poliziotto e così via :)
Con le loro bustine coloratissime, i barattoli e le piramidi, i Kombattini sono il simbolo di un'epoca che non tornerà più: non a caso ho voluto inserirli nel titolo :P
Pirkaf, nella pagina del Blog dedicata al libro ho aggiunto un estratto della tua recensione (con link :))
RispondiEliminahttps://www.ninobaldan.com/p/topolini-kombattini-bim-bum-bam.html
Grazie ancora per avergli dedicato spazio! :)
E' stato un piacere!
EliminaMi appresto anche io a recensire l'opera: vero, è un blog su carta, questo può piacere o meno ma è una caratteristica distintiva :)
RispondiEliminaMoz-
Esattamente, mon ami. :-)
EliminaNon vedo l'ora di leggere anche la tua opinione, Miki :)
EliminaHai fato bene a parlarne, questo libro merita tutta la pubblicità possibile.
RispondiEliminaGrazie Nick! Sono ansioso di conoscere il tuo parere dettagliato! :)
EliminaLo ha mandato anche a me ma ancora non sono riuscito a leggerlo 😠
RispondiEliminaIn passato ti avrei invidiato, per il tuo distaccarti dall'infanzia, per me era una tortura, la chiamavo "nostalgia cronica" e me l'ero auto-diagnosticata. Poi ho iniziato a fare post a tema, condividendoli con altri nostalgici come me e mi ha fatto da terapia, così ora la vivo bene.
Io sono un nostalgico di natura, soprattutto in ambito personale, cinematografico e videoludico, ma anno dopo anno me ne stacco sempre di più.
EliminaTanto per farti un esempio: a me che rivada in onda un'anime che ho amato nell'infanzia, o che muoia un musicista che ascoltavo negli anni '80/90 e che ho perso di vista, me ne frega ben poco, nel senso che non riesco ad interessarmene più molto.
Vale anche per i calciatori degli anni '80/90 e tutto il carrozzone di quegli anni.
Invidio, invece, coloro che ancora oggi hanno una così forte empatia per il loro passato, che a me pare vicino nel ricordo, ma lontano nei sentimenti.
Vorrei leggerlo anche io (che, come te, sono nostalgica di natura).
RispondiEliminaLo siamo in tanti, ma anno dopo anno ne sto uscendo sempre di più.
EliminaNon so se è già in commercio, a questo potrà risponderti Nino se si ritroverà a passare da queste parti.
@NonPuòEssereVero
EliminaCiao e grazie! Il libro è appena uscito! :) Lo puoi già ordinare su Amazon e in qualsiasi libreria; entro lunedì sarà disponibile anche in digitale!
Ti rimando alla pagina con tutte le info :)
https://www.ninobaldan.com/p/topolini-kombattini-bim-bum-bam.html
@Pirkaf
RispondiEliminaIo passo sempre... :)