lunedì 11 marzo 2019

Trilogia Della Frontiera: Cavalli Selvaggi / Oltre Il Confine / Città Della Pianura - Cormac McCarthy

" Passarono e impallidirono sulla terra sempre più buia, sul mondo a venire."

Uno dei temi narrativi da cui vengo sedotto più facilmente è quello della ricerca.
Che sia di stessi, di un oggetto o di qualcosa che non si sa cosa sia.
Datemi un viaggio, degli uomini a cavallo che vanno verso l'orizzonte, un bivacco ed un percorso ignoto, ed io ci sarò.
Datemi gesta di personaggi simili, ed io li leggerò.
Sarò con loro in viaggio attraverso le pagine, sentirò il rumore degli zoccoli dei cavalli mentre sono al galoppo, sarò seduto con loro davanti al fuoco di notte con l'unico rumore del crepitare dei ciocchi di legno e l'ululato dei lupi e dei coyote.

La trilogia della frontiera è tutto questo.
Aggiungiamoci il talento, il realismo e la crudezza di Cormac McCarthy e possiamo fare ciao,ciao con la manina a tutti.

" Dovevo andare " dicevano Sal Paradise e Dean Moriarty attraverso la penna di Kerouac nelle pagine di On The Road, e John Grady Cole e Billy Parham i due protagonisti della trilogia della frontiera " vanno ".
...E forse non tornano più.

Come è ovvio essendo una trilogia la storia si divide in tre parti:

- Cavalli Selvaggi
- Oltre Il Confine
- Città Della Pianura

Tuttavia ognuno dei tre racconti può essere letto anche singolarmente in quanto le vite dei due protagonisti della vicenda si intersecheranno soltanto nel terzo volume.

Tutte e tre le storie sono ambientate nelle zone di frontiera americana al limite ed oltre il confine con il Messico.
Terre spesso aride, brulle e quasi desertiche.
Terre spesso abitate da persone ospitali, ma anche da masnadieri senza scrupoli.

Ci sono delle differenze sostanziali nei due personaggi cardini di questa trilogia.
Nel primo volume il giovanissimo John Grady parte con il cugino senza un vero motivo, alla ricerca di qualcosa di indefinito e intangibile.
John Grady viene descritto da McCarthy come un cowboy dal talento innato capace di dialogare e capire i cavalli come pochi, un romantico disposto a rischiare tutto, anche se stesso, per amore.
Che sia l'amore per Alejandra nel primo volume o di una giovanissima prostituta nel terzo volume.
Proprio l'amore per Alejandra e l'arrivo come compagno di viaggio di un imprevedibile e burrascoso ragazzino rappresentano la chiave di volta del primo capitolo di questa trilogia.
Possiamo in un certo qual modo dire lo stesso del terzo volume, in cui i sentimenti di John Grady sono il fulcro della vicenda.
Nel west l'unità di misura dell'amore è però il piombo.
E ci si fa male.

Primo e terzo sono di fatto i capitoli più snelli e lineari della trilogia, quelli più scorrevoli e per certi versi prevedibili, quasi inevitabili direi.
Se si conosce un minimo chi li ha scritti, almeno.
Di tutt'altra pasta è il secondo volume, francamente il più difficile ed il più lento da leggere, ma che è probabilmente quello in cui si percepisce di più la fatica ed il viaggio.
Si percepisce di più la solidarietà verso lo sconosciuto che ha bisogno, la fame e la debolezza, l'abbandono, anche tra fratelli.
E' il capitolo più ambizioso, ma anche quello più difficile e farraginoso da leggere, specie per lo scritto molto lento e descrittivo di McCarthy.
E soprattutto trovo Billy Parham un personaggio molto più complesso di John Grady, persino più tragico.
John Grady sceglie la sua strada, anche quella più ardua in maniera consapevole, Billy è un personaggio in balia del destino fin dall'inizio.

Il primo centinaio di pagine del secondo volume in cui Billy parte in solitaria a caccia di una lupa che fa razzie di bovini è straordinariamente raccontato da McCarthy in un centinaio di pagine di bellezza pura.
Sono probabilmente le pagine della trilogia che ho amato di più.

Insomma per non perderci in chiacchiere immagino si sia capito che ho amato ogni capitolo di questa trilogia e quindi non posso che consigliarla a chiunque.
Non che ci fosse bisogno della mia approvazione, visto che parliamo di uno dei più grandi scrittori di sempre.
McCarthy mi aveva già conquistato con La Strada e Meridiano Di Sangue e quindi mi aspettavo mi avrebbe colpito anche con questa trilogia, ma non così tanto.

Il mio unico pollice verso è verso l'inevitabilità sentimentale che ai miei occhi da lettore appare scontata e un po' sui generis, ma è proprio una questione di gusto personale, nulla più.
E poi d'altronde chi non ha avuto 16 anni?
Anche i cowboy si innamorano.
D'altronde, uno dei miei eroi, Roland Deschain di Gilead, era un pistolero, l'ultimo della sua specie, e fondamentalmente un romantico.


Alla Prossima!
















20 commenti:

  1. mi hai incuriosito sul personaggio di Billy: come si incontra con il protagonista? Raccontami :)

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    1. Hanno un breve incontro già alla fine del secondo volume, ma si ritrovano a lavorare insieme ed a costruirsi un rapporto di amicizia e solidarietà solo ne terzo volume.

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  2. Oltre a “La strada” e “Non è un paese per vecchi”, di Cormac McCarthy ho letto solo il tostissimo “Meridiano di sangue”, quindi apprezzo molto questo tuo post e tengo a mente i titoli, penso che potrei leggermeli tutti molto volentieri. Cheers!

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    1. Non è un paese per vecchi sarà una delle mie prossime letture.
      Già solo dalla sinossi e dalla copertina, è stato amore a prima vista.

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  3. Post molto interessante. Prima o poi devo leggere qualcosa di McCarthy.

    P.S. Anch'io condivido il tuo gusto per l'avventura.

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    1. Eh, sì, con il tuo nickname poi, mi sa che era scontato. :-)

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  4. Nel mio caso questa "Trilogia" è la migliore lettura del nuovo secolo

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  5. Autore assolutamente nelle mie corde, che potrei adorare.
    Spero di conoscerlo presto!

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    1. Mi piacerebbe, in effetti, sapere che ne pensi.
      Con il tuo stile, sono sicuro che ne uscirebbe un punto di vista che mi interesserebbe molto leggere.

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  6. Altro che i bookstagrammer, questo è parlare di libri!!!

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  7. Storie di frontiera e avventura, sembra pane per i miei denti, se non fosse che non ho mai provato questo genere su libro.
    Mi intriga anche la vicenda amorosa.
    Ma quella più interessante è quella del lupo del secondo libro. Anche se la difficoltà di lettura mi blocca.

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  8. Amo McCarthy e per me il suo Meridiano di Sangue è un vero e proprio capolavoro.

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    1. Concordo, libro bellissimo!
      Io ho appena finito Non è un paese per vecchi ed adoro sempre di più McCarthy.

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  9. Non ho letto tutta la trilogia, che sprecona sono, ma conosco solo "Oltre il confine".Sono un'amante dei cavalli e ne ho avuto una per anni ,morta di vecchiaia e questi racconti di pianura tra un bivacco e un rumore di zoccoli, mi affascinano inevitabilmente. Anch'io nel mio piccolo, non ho bivaccato nelle grandi pianure, ma nelle colline dei pastori, negli stazzi con la mia cavalla e ne ho dei ricordi indimenticabili. Devo aggiungere gli altri due capitoli a questa grande mancanza.
    Grazie come sempre caro Pirkaf..sono certa , me ne innamorerò di nuovo.
    Abbraccio serale

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