giovedì 29 settembre 2016

Pirkaf il lavandaio

Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.

E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:

Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l’aratro in mezzo alla maggese.



Mi hanno insegnato che i panni sporchi si lavano in famiglia, ed è quello che ho fatto in tutti questi mesi.
Mesi in cui come la lavandaia di pascoliana memoria, mi sono messo a " sciabordare " per cancellare le macchie che improvvisamente sono apparse nella mia vita.
Macchie che ho provato a detergere, ma che non sono andate via.
Macchie indelebili che di fatto hanno cambiato la mia vita.
Ho perso tanto in questi mesi.
Ho perso mio padre.
Ho perso l'attività che gestivo insieme a lui e mio fratello.
Ho perso tutte le abitudini consolidate che avevo da ormai 13 anni.
La vita però continua, e magari chissà, da qualche parte c'è un un nuovo inizio anche per me, forse.
Di sicuro è un nuovo inizio per questo blog.

Alla prossima!