venerdì 18 dicembre 2015

Il Castello Di Otranto - Horace Walpole

Pubblicato tra il 1764 ed il 1765, Il Castello Di Otranto è considerato universalmente come il vero precursore del genere gotico.
L'edizione che ho scelto per cimentarmi con quest'opera ( ristampata almeno ventordici volte ) è stata quella economica dei Tascabili Economici Newton.
I Tascabili Newton erano quei libri da cento pagine che uscivano in edicola nei primi anni '90 a sole 1000 Lire.
Un'edizione che ha fatto la storia dell'editoria visto quanti classici furono pubblicati sotto questa etichetta.
Purtroppo all'epoca, come ho già scritto migliaia di volte, leggevo solo fumetti Marvel e manga, però con il tempo ho recuperato almeno sei, sette romanzi che mi interessavano in questa edizione, visto che comunque parliamo di un prodotto ben curato, molto economico e facilmente reperibile nel circuito dell'usato.
Ma com'è stato il mio primo incontro con la narrativa di Walpole?
Piacevole, ma non troppo.


Il Castello Di Otranto per chi non ama la letteratura classica e teatrale, non è un romanzo facile da leggere.
Dialoghi astrusi e la prosa "alta", fanno sembrare questo libro più una sceneggiatura teatrale che un romanzo gotico.
Come al solito, davanti ad un romanzo del genere, parecchio distante dalla letteratura moderna e dai miei gusti, provo a contestualizzarlo e a mettermi nei panni dei lettori dell'epoca.
Come sarebbe stato se avessi letto questo libro prima di essermi cimentato con le opere di Edgar Allan Poe, Mary Shelley, Bram Stoker,  Henry James, Nathaniel Hawthorne, ecc.ecc.?
Sicuramente sarebbe stato diverso.
Il mio cervello avrebbe percepito meglio la visionarietà dell'opera, che ad una lettura già allenata a questo genere letterario, risulta invece scarsamente incisiva.
Vanno comunque riconosciuti a Walpole i meriti di essere stato il primo ad inserire dei personaggi in un contesto narrativo in cui l'ambiente sicuro di casa propria, diventa altresì una minaccia tetra ed incombente, e foriera di eventi soprannaturali.
Protagonista della vicenda è Manfredi, il principe di Otranto.
Manfredi ossessionato da una profezia che gli fu enunciata molto tempo prima, è convinto che solo con la continuità della sua dinastia, potrà sfuggire ad essa.
Il principe organizza così il matrimonio tra il suo cagionevole e giovanissimo figlio con Isabella, figlia del marchese di Vicenza.
Ma il giovane Corrado non arriverà vivo alla cerimonia, poiché dal nulla farà la sua apparizione un enorme elmo che schiaccia ed uccide sul colpo il giovane.
Il principe impaurito dall'evento soprannaturale che presume sia il presagio dell'avvento della profezia, si convince che l'unico modo per evitare la fine della sua dinastia sia quello di procreare un altro figlio al più presto, e considerando che la moglie non è più in grado di dargliene uno, tale onore dovrà ricadere su Isabella, la sua quasi nuora.
La giovine Isabella si rifiuta ed aiutata da un giovane contadino decide di fuggire dal castello.
A far da corollario a questa storia vi sono anche Ippolita e Matilda, moglie e figlia di Manfredi, il giovane contadino che sembra nascondere più di un mistero, ma soprattutto una presenza che dimora nel castello che sembra contraria a quest'unione.
Tra inseguimenti, passaggi segreti, apparizioni misteriose di spade e cavalieri giganteschi, sussurri e scricchiolii assistiamo ad una storia dalla struttura medievale che appare più un pippone melodrammatico condito da donne svenevoli e frasi da tragedia Shakespeariana, che un romanzo gotico tout court.
Tanto che è la concupiscenza dei protagonisti ad assurgere al rango di protagonista.
Resta comunque una lettura valida ed un tassello fondamentale per ogni appassionato della narrativa gotica e dell'orrore, visto che parliamo di un romanzo che ha ispirato la successiva ed acclamata generazione di scrittori.
Alla prossima!









giovedì 10 dicembre 2015

La Lotteria - Shirley Jackson

Dopo aver letto ed apprezzato oltremodo L'incubo Di Hill House, mi ero ripromesso di recuperare al più presto le altre opere di Shirley Jackson.
Il problema è che Adelphi, la casa editrice che ne detiene i diritti, vende le sue opere a caro prezzo.
Mi è toccato così mettere i romanzi di Shirley in whislist ed aspettare pazientemente sconti vari.
La pazienza da buona virtù qual è ha dato i suoi frutti, e La Lotteria è finito di getto nella mia libreria.
Parliamone:

La Lotteria è innanzitutto un libro di sole 80 pagine, nonché una raccolta di racconti.
L'edizione di Adelphi è ottima sotto quasi tutti i punti di vista e quel quasi è relativo soltanto agli 8.00 Euro di prezzo, che per un libro che si legge in un'oretta scarsa non è poco.
C'è da dire ad onor del vero, che il libro li varrebbe tutti, se non fosse però, che parliamo di opere già pubblicate precedentemente in altre edizioni e che quindi non è difficile trovare ad un prezzo inferiore.
Ed allora buttati su quelle, direte voi.
No, ho abbastanza pazienza e perseveranza per aspettare qualsiasi saldo e sconto poiché in termini di edizione gli Adelphi mi sembrano il prodotto migliore.
Comunque, usciamo fuori dal discorso economico e parliamo dei racconti ivi pubblicati nella raccolta, che son ben più interessanti.
Essi sono:

- La Lotteria
- Lo Sposo ( Demoni Amanti )
- Colloquio
- Il Fantoccio

La Lotteria è un racconto che qualsiasi cultore della narrativa dell'orrore dovrebbe conoscere.
Io stesso, pur avendolo letto solo adesso, purtroppo ne conoscevo a menadito trama e finale.
Dico purtroppo perché il vero valore di questo racconto di sole trenta pagine è relativo a quel finale incredibile ed agghiacciante.
Solo dopo aver letto quelle ultime pagine, salteranno all'occhio tutti quei dettagli e frasi sibilline, che la Jackson inserisce in un contesto che è quello di una semplice festa di paese.
Un racconto che è un capolavoro di atmosfera dalla prima all'ultima pagina.
Purtroppo qualsiasi dettaglio della trama sarebbe un enorme spoiler del finale, dico solo che è un racconto che vanta un gran numero di citazioni ed omaggi, primo tra tutti quello di Stephen King nelle ultime pagine de La Tempesta Del Secolo.

Demoni Amanti nell'edizione Mondadori si fregiava di essere il racconto che fungeva da titolo e copertina della raccolta.
Edizione che per inciso, vantava un maggiore numero di racconti rispetto a quest'ultima edizione Adelphi.
Il titolo del racconto ( qui ribattezzato Lo Sposo ), è la citazione di una ballata scozzese con protagonista il diavolo, che a prima vista sembra avere poca attinenza con questo racconto.
Dico sembra, poiché Lo Sposo è un racconto molto kafkiano in cui il disagio e la paranoia la fanno da padrone.
Una ragazza che dovrebbe sposarsi il giorno stesso non trova più il fidanzato da nessuna parte.
Alle sue domande la gente ha reazioni di scherno o apertamente ostili, per quella che fin dal principio appare una ricerca vana e velata dal mistero.
È un racconto molto subdolo e sottile, interpretabile in più modi, tanto che in corso d'opera si può dubitare della sanità mentale di tutti, protagonista compresa.
Sulla stessa falsariga anche i due racconti che chiudono la raccolta, dove il disagio umano appare indubbio protagonista, basta pensare che ne Il Fantoccio un uomo a cena in un ristorante con la compagna, preferisce parlare e discutere con la stessa usando il pupazzo da ventriloquo per i suoi numeri, suscitando la perplessità di tutti i commensali e motivo di frustrazione ed imbarazzo nella sua compagna.
Nel brevissimo Il Colloquio, una donna in preda all'agitazione prende appuntamento con un dottore, per fugare i suoi dubbi nei riguardi del marito, che a suo dire mostra evidenti segni di instabilità mentale.
La conversazione lascerà adito ai nostri di dubbi, sulla sanità della stessa, del marito, e perché no, anche dello stesso dottore.
È il dubbio il principale protagonista dei tre racconti finali.
Shirley Jackson sembra giocare con il lettore insinuando nelle menti di chi legge, l'insanità mentale anche nella più bella delle giornate di sole e nel più semplice gesto di quotidianità.
La Lotteria è un piccolo libro che regala grandi emozioni e si rivela una lettura breve ma intensa.
Forse gli ultimi due racconti non sono all'altezza dei due iniziali, ma qui si entra nel novero dei miei gusti personali e della soggettività.
Parlandone oggettivamente non posso che consigliarne la lettura senza riserve.
Io ho già prontamente inserito in lista anche gli altri romanzi di Shirley Jackson, ovvero, Lizzie ed Abbiamo Sempre Vissuto Nel Castello.
Giusto il tempo di trovarli ad un prezzo consono e saranno miei.
Alla prossima!