sabato 20 dicembre 2014

Horns / La Vendetta Del Diavolo - Joe Hill

Tanto aumenta la pila di libri di cui parlare, tanto diminuisce la voglia di farlo.
Ultimamente va così.
Sarà una fase passeggera?
Chissà.
Io spero vivamente lo sia.
Comunque, voglia o non voglia, sono qui e quindi bando alle ciance e parliamo di libri.
Oggi ci occupiamo di Joe Hill, che altri non è che il figlio di Stephen King.
L'ennesimo raccomandato che sfrutta la fama del padre per provare a seguirne le orme?
Ammetto di averci pensato, ma devo dire che La Vendetta Del Diavolo ha fugato tutti i miei dubbi, visto che tutto sommato è stata una piacevole lettura.
A vantaggio della credibilità dello scrittore va anche il merito di aver usato uno pseudonimo tratto dal diminutivo del suo nome per cercare il più possibile di staccarsi dalla nomea di essere il proverbiale figlio di cotanto padre.
Tanto che ha rivelato la sua identità solo dopo il buon successo riscosso con i suoi primi libri.
Joe anche grazie al successo di quest'opera e alla sua riduzione cinematografica firmata da Alexandre Aja con Daniel Radcliffe protagonista, vanta un buon numero di appassionati anche nella landa italica.
Io stesso mi sono avvicinato alle sue opere grazie all'interessante Trailer del film ( che comunque poi non ho visto, ma che conto di recuperare ).
Certo, molto del fandom viene dagli appassionati del Re, ma comunque figlio o non figlio le sue opere piacciono e quindi va bene così.
Ma parliamo de La Vendetta Del Diavolo sennò si fa notte.
Via con la sinossi:

..."Ignatius Perrish ha passato tutta la notte tra alcol ed eccessi. Il mattino dopo si sveglia con i postumi di una sbronza tremenda, un mal di testa infernale... e un paio di corna che gli spuntano sulla fronte. In un primo momento Ig pensa che siano un'allucinazione, o il prodotto di una mente alterata dalla rabbia e dal dolore. Nell'ultimo anno ha vissuto in un solitario purgatorio personale, dopo la morte della sua amata, Merrin Williams, violentata e assassinata in circostanze mai chiarite. Un esaurimento nervoso sarebbe la cosa più naturale del mondo. Ma non c'è niente di naturale in queste corna, fin troppo reali. Un tempo Ig godeva una vita di privilegi: aveva sicurezza, soldi e un posto nella società. Aveva tutto, e anche qualcosa in più: aveva Merrin, e il loro amore fatto di sogni a occhi aperti e magia. Ma l'assassinio della fidanzata si è abbattuto su Ig come una maledizione: pur essendo innocente, agli occhi della gente è lui l'unico colpevole, e si è comprato l'assoluzione grazie al suo denaro. Tutti, ormai, l'hanno abbandonato. Tutti, tranne uno: il suo demone interiore. Posseduto da un nuovo, terrificante potere e con nuove, spaventose sembianze, per Ig è arrivato il momento di trovare il mostro che ha ucciso Merrin e ha distrutto la sua vita. Essere buono non lo ha portato da nessuna parte. È il momento di una piccola vendetta. È tempo che il diavolo riscuota ciò che gli spetta"





L'inizio del romanzo è tremendamente suggestivo e trascinante.
Un ragazzo sospettato di essere l'assassino della sua ragazza, dopo una notte di bagordi si risveglia con delle corna in testa.
Non quelle di un cervo a primavera, ma delle vere e proprie corna malefiche che sembrano dotate di particolari peculiarità, ovvero quelle di spingere la gente sotto il loro influsso a rivelare tutti i loro più reconditi e turpi desideri.
Dopo l'iniziale smarrimento il protagonista del romanzo userà questa sua particolare abilità per cercare il vero assassino della sua fidanzata.
Come dicevo più su, il romanzo nelle prime battute è veramente affascinante con una narrazione fluida che rende la lettura veloce e scorrevole.
Via via, però secondo me, i troppi flashback dilatano fin troppo la narrazione, rendendo il romanzo fin troppo contorto.
Mi va benissimo l'introspezione psicologica e conoscere il passato ed il background dei tre protagonisti principali ed anzi le loro vicissitudini sono ben raccontate, ma personalmente ho trovato la parte ambientata nel passato, inutilmente prolissa.
A parte questo, mi sento di consigliarne senza riserve la lettura.
A prima vista potrebbe sembrare un horror, ma in verità è più un thriller che si concentra sui più turpi desideri umani condito da un pizzico di soprannaturale e da una sorta di triangolo amoroso giovanile che fungerà da chiave di volta del romanzo.
Probabilmente è un romanzo che avrebbe funzionato persino senza l'elemento soprannaturale, la cui spiegazione alla fine della storia è fin troppo fumosa e didascalica, per quanto accettabile con il contributo della sospensione dell'incredulità.
Insomma, non tutto funziona a menadito in questo romanzo, ma viceversa tutto ciò che funziona ne compensa ampiamente i difetti.
Complimenti a Joe Hill e non escludo di procurarmi gli altri suoi lavori.
L'ultimo dal titolo molto accattivante di NOS4A2 ( gioco di parole che in inglese forma la parola Nosferatu ), è uscito nemmeno un mese fa.
Ero andato persino a comprarlo, ma come spesso accade sono uscito con altri due libri al posto del romanzo di Joe Hill, che comunque mi regalerò, prima o poi.



11 commenti:

  1. Ahaha, insomma il figlio si porta dietro tutti i difetti del padre? :p
    Dalla trama sembra bello, ma ormai queste storie sono nulla di nuovo rispetto a ciò che potremmo trovare mensilmente in un Dylan Dog se ci pensi... XD
    Come sono stronzo^^

    Moz-

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    1. In effetti è vero che bene o male è la solita solfa, c'è da dire però che per quel che riguarda Dylan Dog, è sempre stato famoso per aver attinto dal cinema e da altri media del periodo, ciò che fa presa sul pubblico.
      Lo dico da profano e da non lettore, visto che ne ho seguito le gesta sempre da lontano.
      Comunque per rispondere alla tua ultima domanda:
      Sì, sei stronzo.
      Ma non uno stronzo di umano, direi come una cacata di Triceratopo. :-P

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    2. Ahaha, tipo la cacata che si vede in Jurassic Park? :)
      E' vero che Dyd attinge dall'immaginario horror-gotico-thriller, ma credo che nelle sue storie ormai si trovino così tante idee da poterle ritrovare nei nuovi prodotti^^
      E' come nei film action-spy-giallo... facile che Diabolik lo abbia già fatto, ormai^^

      Moz-

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    3. Complimenti per aver colto la citazione su Jurassic Park. :-)
      Su Dyd non so se riesci a convincermi, a me pare che è stato lui ad essersi sempre ispirato alla cultura pop e all'immaginario horror e gotico e continua a farlo anche adesso.
      In base al tuo ragionamento dovremmo fermarci agli anni '80 mi sa, che poi è anche l'epoca che anch'io preferisco per quel che concerne cinema e fumetti. :-P

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    4. Ma sicuramente Dyd continua ad ispirarsi a queste opere, ma vuoi che ormai non abbia anche inventato qualcosa?^^

      Moz-

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  2. Non sapevo proprio che Joe Hill.
    Speriamo che riesca a spiccare il volo e non eclissarsi sotto l'ombra del padre.

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    1. Il volo l'ha già spiccato.
      Io non me lo aspettavo, ma in Italia ha già un grosso seguito di appassionati. :-)

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  3. Joe Hill l'ho scoperto grazie alle sceneggiature della serie e fumetti "Locke & Key" e devo dire che per certi aspetti ha preso più i pregi del padre che i suoi difetti.

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    1. Di Locke & Key ne sento parlare benissimo.
      Lo consigli?
      Certo, ormai faccio fatica con serializzazioni infinite ma quel poco che ho letto mi ispira non poco.

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  4. Ho voglia di iniziare a leggere il figlio di King da mesi ormai... ma ancora devo leggere mr.Mercedes del padre, che è lì sul mio comodino. Il Re master ha la precedenza. ;)

    Ispy 2.0

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    1. Sfondi una porta aperta, io l' ho comprato il giorno stesso della sua uscita.
      Quando si tratta di King non so resistere. :-)

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