giovedì 26 giugno 2014

Echi Perduti - Joe R. Lansdale

Echi Perduti è un romanzo dalla forte connotazione Kinghiana.
Fin dall'inizio della lettura è stato come essere attraversato da un enorme senso di déjà vu.
Non solo per il tema del racconto che molto mi ha ricordato lo scrittore del Maine, ma principalmente perché quando Lansdale parla di infanzia ed adolescenza lo fa sempre allo stesso modo.
Perché è un dato di fatto che In Fondo Alla Palude, La Sottile Linea Scura e Echi Perduti, hanno così tanti elementi in comune nel narrare della formazione adolescenziale, che i personaggi appaiono persino sovrapponibili tra loro, tanto che è palesemente intuibile una forte presenza autobiografica nella creazione dei giovani protagonisti.
La netta differenza tra i romanzi sopracitati e questo di cui mi accingo a parlare è che Echi Perduti si avvale dell'elemento soprannaturale, totalmente assente negli altri due.
Proprio per questo lo considero un romanzo piuttosto Kinghiano, tanto che durante la lettura spesso e volentieri mi veniva naturale associarlo ad un romanzo in particolare del Re: La Zona Morta.
Via con la trama:

Harry è un ragazzo come tutti gli altri. O meglio, quasi come tutti gli altri. A renderlo diverso dai suoi coetanei è un potere che somiglia più a un incubo che a un dono. Infilandosi per gioco in un vecchio locale in disuso, si è visto scorrere davanti agli occhi la scena dell'omicidio di una donna, avvenuto alcuni anni prima. Chi in paese non ha sentito parlare di quella vicenda? Harry, però, la rivive come se si stesse verificando sotto i suoi occhi e gli sembra anche di scorgere il volto del colpevole. Da quel giorno, l'unica preoccupazione di Harry è dimenticare il dono che lo ossessiona, ma proprio quando, anche grazie all'amore, sembra riuscirci, assiste, come in un film dell'orrore, a una scena di violenza inaudita, che ha fra i protagonisti il padre della sua ragazza. Un nuovo, terribile trauma, che Harry potrà affrontare solo con l'aiuto di Kayla, una vecchia fiamma ora entrata in polizia che ha anche lei dei demoni di cui vuole sbarazzarsi: insieme, andranno a fondo, alla ricerca della verità.

Echi Perduti parte come dicevo all'inizio come un classico romanzo di formazione Lansdale style.
Harry è un normalissimo ragazzino del Texas che passa le sue giornate con gli amici Joey e Kayla.
Una malattia comunissima come quella degli orecchioni, farà da catalizzatore ad un potere che il ragazzino non sapeva di possedere, quello di poter rivivere attraverso delle visioni fortissime e improvvise tutti gli eventi violenti accaduti nella sua cittadina.
Tutto questo attraversando semplicemente i luoghi teatro della vicenda, come se il luogo conservasse nella memoria l' eco della violenza ed Harry potesse attingervi.
La trama è piuttosto semplice e lineare, meno lo sono i personaggi, sempre splendidamente delineati da Lansdale, che da questo punto di vista adoro.
Certo, ci vuole una grossa sospensione dell'incredulità per accettare non solo il lato soprannaturale della vicenda ma anche l'immediata accettazione del potere di Harry da parte dei personaggi che interagiranno con lui, ma su questo ci si passa sopra tranquillamente.
Il romanzo si snoda su  vari aspetti della vita del protagonista partendo dalla sua infanzia fino ad arrivare alla maturità, periodo in cui è ambientata la storia.
Come dicevo sopra direi che la trama è piuttosto lineare e per certi versi banale.
Banale nel senso che è abbastanza palese la piega che prenderanno gli eventi:
Grazie al suo "potere" Harry vede una serie di omicidi tra cui quello del padre di Kayla nonché il volto dell'assassino, che risulta essere una persona piuttosto influente nella cittadina.
Lo svolgersi della storia se devo essere onesto l' ho trovato molto cinematografico ed ampiamente dimenticabile, è una di quelle storie che sul momento leggi con piacere ma che tende a scivolare via in pochissimo tempo.
Molto bella però la parte finale, quel duello sull'orlo del precipizio mi ha avvinto abbastanza, pur essendoci degli aspetti nella narrazione che ho trovato davvero forzati e poco credibili.
Pollice su per i personaggi e per come viene affrontato il tema dell'alcolismo, demone in cui Harry si rifugia per sfuggire al suo potere.
La caratterizzazione dei personaggi e i dialoghi, sono certamente la parte migliore del romanzo.
La parte del leone la fanno la caratterizzazione di Tad, Harry e Joey, mentre oggettivamente ho trovato Kayla il personaggio meno credibile della vicenda, ma è semplicemente una mia personalissima impressione.
Il romanzo alla fine si rivela tutto sommato godibile.
E' consigliabile?
Mi sento di consigliarlo solo ai lettori Horror e ai fedeli lettori di Stephen King, con cui il romanzo in questione ha parecchi punti in comune.
A tutti gli altri consiglierei di buttarsi a capofitto e a peso morto su altri romanzi di Lansdale come In Fondo Alla Palude e La Sottile Linea Scura, due romanzi che mi sono piaciuti moltissimo e su cui presto o tardi ho voglia di buttare giù due righe.








14 commenti:

  1. Mh... quindi a sto giro per me niente.
    Vediamo se possono piacermi questi altri due.

    Moz-

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  2. Abbagliata dalle tue convincenti descrizioni e dalla intrigante intervista Mozziniana, mi sono d'impeto iscritta con piacere , sperando in un tuo gradito ricambio...
    Abbraccio e grazie!
    http://rockmusicspace.blogspot.it/

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    1. Grazie a te della visita Nella. ;-)

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    2. Grazie e felice della tua preziosa iscrizione..
      Ora salvo subitissimo il tuo blog..
      Bacio!

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  3. Con il Tablet rispondere è un casino, comunque spero di riuscire a trovare il tempo per recensire a breve gli altri due, che per me meritano non poco. :-)

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  4. Ho letto tutto il post.
    Ma voglio dire una sciocchezza: ho capito l'influenza di King solo dalla copertina! ahahah

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    1. ahahaah. :-)
      A dirla tutta è proprio l'horror che ormai è stato eviscerato in ogni sua forma, quindi è normale che saltino all'occhio alcuni punti in comune con altri autori.
      Da questo punto di vista non mi sento di imputare nulla all'autore ( nè potrei permetterlo. :-P ).
      Grazie per averlo tutto! :-)

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    2. Era permettermelo, ma vabbè si intuisce, mannaggia ai refusi. :P

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  5. Non ho mai sentito di questo autore, ma probabilmente perché ultimamente (ahimè) leggo meno, nonostante il genere sia tra i miei preferiti (grande King!).
    Lo terrò a mente per la prossima "spesuccia horror". :)

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    1. Magari non proprio quello che ho recensito, Lansdale secondo me ha scritto di meglio. :-)

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  6. Non ci crederai, ma anche dalle mie parti ho scritto un paio di righe ( ma veramente un paio ! ) sul King del Terrore ! Ti lascio la sorpresa..... ;-p

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