martedì 21 maggio 2013

Il Canto Di Kalì - Dan Simmons

" Vorresti conoscere Calcutta?
Allora preparati a dimenticarla."

Sushil Roy

 

Un amico di mio cugino, un ex mago ( negli anni '80 fece persino un' apparizione in Tv) dalla personalità piuttosto eccentrica, un giorno si presentò a casa sua durante le festività Natalizie portando in dote un video che lui stesso aveva girato in India.
Raccontava che durante il primo viaggio in quelle terre si invaghì del modo di vivere Indiano e delle loro usanze tanto che diventò cultore di non so quale Santone.
Il video mostrava alcune immagini di una città Indiana ( Nuova Delhi, Calcutta? Non lo ricordo) che mi colpirono molto.
Davano l' idea di una città caotica e folkloristica ma allo stesso tempo povera, fetida, putrida.
Vedere la condizione igienica di alcune abitazioni, le immagini dei lebbrosi e quant' altro mi diede letteralmente i brividi.
Bella atmosfera Natalizia del cazzo, pensavo mentre vedevo quelle immagini di scimmie, mucche, lebbrosi e persone qualunque che condividevano l' agglomerato cittadino con nonchalance.

Questo libro mi ha fatto più volte tornare in mente quelle immagini e Dan Simmons ne da un' idea ancora più fetida, clandestina, sporca quando ci parla di Calcutta e dei suoi culti, in particolare quello che da il nome al romanzo, il culto di Kalì.
Molti di noi conosceranno questa Dea per il film Indiana Jones ed il Tempio Maledetto ma Googlando un pò ho trovato qualche vecchia traccia della Dea in un film del 1963 dal titolo Kalì - Yug la Dea della vendetta.
Il Canto di Kalì è un romanzo a metà tra il Thriller ed il Grottesco dall' andamento piuttosto serrato in particolare la cerimonia del culto di Kalì è di una potenza devastante, sicuramente il capitolo più ispirato del romanzo.
Kalì e i suoi cultori i cosiddetti Kapalika saranno una presenza clandestina, un' ombra via via sempre più concreta e minacciosa nella ricerca di Robert Luckzak di Das, un poeta che dovrebbe essere morto ma che a quanto pare non lo è.
E' il primo romanzo di Dan Simmons che leggo ( sono già alle prese con il secondo ossia Danza Macabra) e mi ha preso piuttosto bene.
Il Canto di Kalì è un romanzo del 1984 che si trova ad un prezzo piuttosto contenuto in qualsiasi libreria d' usato ( anche su Ebay) e che merita ampiamente la spesa.
Assolutamente consigliato.



Qui la trama:

Kali, l'immortale dea della morte e della distruzione, patrona di Calcutta, è stata bandita dalla terra migliaia di anni fa. Ma oggi è in corso un oscuro disegno per ricondurla tra gli uomini, come scopre Robert Luczak durante le ricerche di un antico manoscritto, Il canto di Kali. I seguaci di Kali, nel nome della dea, sono pronti a qualsiasi violenza, fino al sacrificio umano. Chi sbarra loro la strada, anche solo venendo a conoscenza dei loro progetti, è destinato a precipitare nell'incubo.



 

7 commenti:

  1. Sembra un incubo molto ben scritto, dalle tue parole, anche se da quel poco che riveli la trama non pare essere delle più originali.

    Se mi capita di metterci su le mani lo prendo sicuramente. In estate ci sono troppe ore di luce da riempire e un buon libro fa sempre comodo!

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  2. La trama è piuttosto semplice effettivamente ma più che altro è la descrizone di Calcutta e quell' atmosfera malsana e incombente di Kalì ed i suoi adepti a rendere affascinante l' opera, più della ricerca stessa del Poeta e del libro che comunque ha dei risvolti interessanti.

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    1. Si, infatti questo mi incuriosiva molto, e per questo se mi capita sotto mano, in qualche bancarella, sarà sicuramente la prima scelta :)

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  3. Piccolo mio, sai che adesso pretendiamo di sapere tutto su questo mago, sulla sua apparizione in tv ecc ecc?

    In ogni caso, avevo già sentito parlare di questo romanzo :)

    Moz-

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  4. Sull' apparizione in TV sono sicurissimo, visto con i miei occhi da infante nei primissimi anni '80 su una rete Rai.
    Faceva un gioco con le carte,non ricordo altro.
    Era una persona piuttosto eccentrica che spuntava a sorpresa nelle giornate di festa a casa di mio cugino visto che erano amici di lunga data, si dilungava con giochi di prestidigitazione e altri classici giochi di magia con monetine, palline e quant' altro, che divertivano noi bambini.
    Per il resto era una persona stranissima, logorroica ma introversa allo stesso tempo, una personalità particolare che di punto in bianco si è fissata con l' India tanto da parlare solo di quello. :-)

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    1. Vogliamo una sua intervista qui su Frammenti e Tormenti.
      Io amo i parti della tv anni '80! *__*

      Moz-

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    2. Magari, è un tipo sfuggente che compare una volta l' anno circa.
      L ' ultima volta che l' ho visto aveva dei problemi agli occhi e non ci vedeva più bene e risale a questo Natale, poi boh.
      Per quel che ne so, potrebbe essere in India a meditare su un masso ( in quel video che ho citato ad inizio Post si riprendeva mentre lo faceva). :-)

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