giovedì 25 aprile 2013

Quando leggere diventa anomalia.

" Ma quanti libri leggi..."
" Ma uno come te che a scuola andava malissimo come fa ad avere una passione del genere.? "
" Ti fai una cultura, eh. "
" Dovevi essere bravissimo a scuola visto che leggi così tanto..."
" Ma come fai ad aver voglia di leggere libri, io non ce la farei. "
" Ti stimo perché leggi. "
" Ecco, vedi, lui è quello che legge libri, fumetti ecc.ecc "
" Ah, ti piace leggere, Bravo ! " ( cliente quasi sempre di sesso femminile quando leggo al negozio).


Leggere è una cosa normale, cazzo.
Amare le pagine di un romanzo di Neil Gaiman o di Stephen King non fa di te un modello vincente di questa società, tantomeno un perdente.
Nessuno tra quelli che non legge, riesce anche solo per un attimo a pensare che indipendentemente se fosse acculturante o meno la lettura può essere divertimento, un hobby o nel mio caso specifico un' abitudine.
Questo fa di me una persona compatita se non peggio sopravvalutata, come se leggere significasse necessariamente volersi ergere al di sopra della massa o chissà cos' altro.
Non è così, ovviamente.
Leggere libri è una cosa che può essere alla portata di tutti, nessuno escluso.
Anche le teste di cazzo e gli ignoranti leggono libri o potrebbero farlo.
Lo fanno casalinghe, studenti, avvocati, prostitute, scaricatori di porto, mafiosi, chiunque.
D' altronde lo si impara a fare a 6 anni, non mi pare una cosa così complicata.
E' una passione come tante altre, perché puntualizzarla sempre e comunque?
Mi piace leggere, questo non fa di me un intellettualoide o un demente ma una persona qualunque, che oltre per guardare film, tv, siti Internet, Youtube, culi e tette, usa gli occhi per leggere libri, punto.





 

8 commenti:

  1. Infatti hai ragione, è una cosa normalissima leggere ! Il problema è che adesso lo fanno talmente in pochi che è diventata quasi un'anomalia o un modo per distinguersi... Chissà se adesso coi tablet magari anche le nuove generazioni ( sempre alla ricerca dell'ultimo ritrovato della tecnologia )riscopriranno magicamente il gusto della lettura...! ;-)

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  2. Speriamo Spidey.
    Grazie della visita saluti. ;-)

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  3. Hai ragione.
    Io leggo da sempre, da quando avevo tre anni, e non mi sono mai posto il problema. In casa mia sono sempre circolati libri, fumetti, riviste.
    Per me è la cosa più normale del mondo, e difatti non capisco proprio la gente che pone le domande riportate da te a inizio post.
    Leggere è come mangiare, dio bono!

    Moz-

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  4. Quoto tutto, soprattutto il Dio bono!.
    Salutoni Moz e bentornato anche da queste parti. ;-)

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  5. Ci sono cose che vengono valutate ad personam, se legge una casalinga è un hobby se legge un professore, è perché è un acculturato, anche la lettura oramai è contestuale. Io leggo mmm sempre, e di tutto, non giudico chi legge ma ci sono purtroppo degli scrittori che fanno capire chi sia il lettore. Vedi Fabio Volo. Purtroppo è così in tutto, anche se ti fai il bagno o la doccia vieni etichettato in un modo o in un altro.

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    1. Eccetto che su Fabio Volo, di cui non ho argomenti non avendo mai letto niente di suo, mi sento di condividere larga parte del tuo discorso.
      Però, niente vieta che ad un lettore che piaccia Fabio Volo, non possa poi passare a letture più impegnate.
      Talvolta anche la roba più Easy può essere un punto di partenza.
      Si può anche passare da Twilight a Bram Stoker per esempio, io ci spero. ;-)
      Grazie della visita Adespoto, saluti. :-)

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  6. Presentami uno che ha letto mille libri: e avrò un conpagno fidato... Presentami uno che "non ne ha letti" o letti poco! E avrò un interlocutore passivo. Quello che si aggira tra noi è pressochè visibile. Ma quello che non si vede è ovviamente presente. Immaginate di essere soli in una stanza. Nulla vi può contraddire. Ma all'atto di movervi, qualcosa (la sensazione) vi fa chiedere di stare attenti. Quel qualcosa; è presente. Un vostro gesto automatico, fa cadere un vaso. "Non siete stati voi". Ma quell' essere invisibile che vi ha fatto stare all'erta. Non prendete il mio intervento come "paranoico". Sto leggendo "L'ora delle Streghe" di Anne Rice. E dopo aver superato, con interesse, le prime 300 pagine con i resoconti, medioevali, trascritti dettagliatamente: non mi stupisco di affermare che, nell' invisibile non esiste assenza... Mi considero un cinquantonovenne posato e coerente. La lettura di libri è la mia prima passione. Forse l'unica. (forse l' unico handicap nella lettura; è che ci si fa troppe domande... Per le quali il più delle volte non si hanno risposte) :)

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    1. Non posso che ringraziarti della visita e del bellissimo commento, salutoni. :-)

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