giovedì 15 novembre 2012

Uomini e Topi

Steinbeck non c'entra una sega, per quanto io abbia apprezzato quel libro non è di George e Leonard che voglio parlare ma di loro, quei topi bastardi.
Loro che vedi arrampicarsi sugli alberi come scimmie, che vedi nelle grate mentre sfrecciano come una macchina di Formula Uno come ebbi a vedere quando ero piccolo, loro che ho visto più di una volta in quel cazzo di deposito del negozio che per quanto è tetro sembra uscito da un episodio di American Horror Story o da un romanzo di Stephen King, loro che a quanto si dice, insieme agli scarafaggi erediteranno la terra e che d'estate vedi camminare nella città e nel lungomare con una tale sicurezza e tranquillità, che quasi ti fanno invidia.
E poi cazzo, sono furbi come faine, vacca boia.
E poi non vi perdonerò mai per questo che sto per raccontare, anzi, lui non vi perdonerà mai, Buzz Off.

Come al solito, è vedendo la sua foto in un Blog o su un sito, che questo ricordo mi è tornato in mente e l'ho subito associato alla mia recentissima disavventura con il solito deposito dove per magia dopo qualche anno di pausa, è tornato ad affacciarsi un topo, ma non divaghiamo.

Abitando al pianterreno è inutile negarlo, soprattutto d'estate, nel corso di questi 35 anni pur abitando in quasi centro città, di animali e insetti ne sono entrati a bizzeffe.
Scarafaggi, qualche geco, un piccione e una volta anche un gatto che entrò dalla finestra del bagno, ci vide, si fece un giro per il corridoio e poi scappò dalla stessa finestra da cui era entrato, fino a che quando io potevo avere 9-10 anni circa, entrò anche un topo.
A dire il vero non entrò da fuori ma dal buco del water, lasciato incustodito dagli operai durante la ristrutturazione del bagno di casa o così pensavano allora i miei.
All'epoca pur abitando in una casa piccolissima insieme ai miei, mio fratello e mia sorella vivevano anche una mia zia, due dei suoi figli e la fidanzata di uno di loro, che di lì a breve dovevano sposarsi.
Furono loro e mia sorella che in occasione diverse lo videro, io mai.
Ricordo che appena la minaccia fu debellata, mia madre raccolse e infilò in una busta tutto ciò che poteva essere entrato a contatto con il topo e in quel sacco finirono anche molti dei miei giocattoli, destinazione spazzatura, ovviamente.
Tra tutti, come in un sacco cadaverico, spuntavano la sua forma e le sue ali, non piansi ma provai tanto dolore, non lo nego.
Ed anche se poi ebbi tanti altri personaggi dei Masters lui non lo ricomprai mai, per me morì quel giorno.




2 commenti:

  1. No, maledetto topo !!! Cmq ti capisco, perchè anch'io ero molto legato ai miei giocattoli, infatti anche adesso lascio giocare il mio nipotino solo con quelli a cui sono meno affezionato, anche se in effetti servirebbero più a lui che a me, ora come ora....! ;-p

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  2. Già, maledetto. :-(
    Grazie della visita Spidey. ;-)

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