lunedì 31 dicembre 2012

Gli Auguri

- Gli Auguri, quelli fatti tanto per fare.
- Il messaggio standardizzato via Sms, quello inoltrato a tutti quanti, spesso ad un gruppo di persone che magari quella sera si trovano insieme e sorridono della cosa.
- Quelli che non ti aspetti.
- Quelli che ti aspettavi e non hai ricevuto.
- Quelli che si perdono nel mare dell'etere e che non arrivano più.
- Quelli che ti dimentichi di scrivere.
- Quelli dati di persona, spesso con un bacio su una guancia se li dai ad una donna, se è uomo, ci si scambia la mano e buona lì ( tranne con i parenti e gli amici più stretti).
- Gli auguri dati e ricevuti dai clienti, per dovere, hanno lo stesso valore di un buongiorno o di " Che ore sono?".
- Gli auguri tramite Twitter o Facebook o meglio ancora via Whatsapp, nuove forme di comunicazione che ormai avanzano e surclassano quelli più tradizionali.
- Gli auguri tramite Blog, ormai una parte infinitesimale della rete, quella più sparuta, quasi invisibile.
Penso che se inviassi qualsiasi augurio da qui, probabilmente non arriverebbe a nessuno, forse giusto a quelle due, tre persone al massimo.
- Gli auguri alle persone reali, in carne e ossa, che sono infinitamente di meno di quelli dati tramite cellulare o Social Network.
- Gli auguri, a cui fino a 5-6 anni fa, davo importanza ed adesso chi se ne frega.
- Gli auguri, quelli dati a mezzanotte, forse gli unici con un minimo di senso.
- Gli auguri, quelli che facciamo alle persone più sole, disagiate, ricordandoci di loro, giusto oggi, e poi chi se ne frega.
- Gli auguri quelli dati tramite qualsiasi cartolina trovata tramite Google immagini e siti dedicati.
- Gli auguri, quelli aggiunti con una canzone a caso, magari tipo questa, anche se cantata di merda.



- Gli auguri, cazzo, gli auguri.
- Ricarico il cellulare, non sia mai che non abbia soldi per mandarli.


 

giovedì 27 dicembre 2012

Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato

E' strano tornare a parlare di cinema, visto il rapporto conflittuale che sto avendo negli ultimi anni con la settima arte.
Non riesco ad interessarmene come un tempo e non riesco più a tenere alta la soglia di attenzione per tutta la durata di un film, saranno i trent'anni e passa che si fanno sentire, chissà.
Però per lo Hobbit, che attendevo con interesse da tempo, tutto ciò non vale.
Conobbi il Signore Degli Anelli grazie al primo film.
Subito dopo averlo visto, corsi subito alla libreria più vicina e acquistai il tomone di Tolkien, mai 20 Euro furono così ben spesi.
Rimasi così estasiato che a fine lettura mi sfuggì un pensiero che diceva: " Il film è grandioso, ma il libro lo è di più."
Ovviamente comprai subito dopo anche Lo Hobbit, quello pubblicato da Adelphi.

Lo Hobbit fu scritto nel 1937 e ISDA nel 1955 o giù di lì, e salta immediatamente all'occhio la differenza di stile e di tematiche tra l'uno e l'altro.





Diciamolo chiaro e tondo: Lo Hobbit è una favoletta senza pretese, probabilmente foriera di un successo inaspettato.
Aveva i suoi bei momenti, ma nella mia mente restano appunto solo quelli, pur avendo letto il romanzo chissà quante volte. In 350 pagine o giù di lì, sono stato sedotto giusto dalla gara di Indovinelli tra Bilbo e Gollum , il ritrovamento dell' unico Anello e tutte le scene riguardanti Smaug, il resto scivola via senza lasciare traccia di sé, almeno nella mia mente.

Mi sono quindi avvicinato alla pellicola non dico dubbioso ma comunque non aspettandomi un tono epico e immaginando l'ampliamento di personaggi e vicende che altrimenti non avrebbero mai potuto coprire una trilogia.
Ecco, questa è la prima critica che nella rete viene mossa al film: " Che bisogno c'era di fare tre film per una storia che contiene a malapena 350 pagine o giù di lì ? ".
Ovviamente i soldi, la risposta è palese.
Però non me ne importa nulla delle aggiunte se il risultato è lodevole, e per quel che mi riguarda lo è stato ampiamente.
Bisogna giusto resistere ad un Incipit insipido e alla lentissima prima parte, e poi il tutto prende ritmo a dovere, sorretto da delle scenografie stupende e dalla perizia registica di Peter Jackson.
Bellissima la scena degli Indovinelli tra Gollum e Bilbo e soprattutto magnifico il lavoro fatto sul personaggio del Nano Thorin, vero punto di forza del film.
I suoi duelli con l' Orco Azog sono tra i momenti più epici e suggestivi.
Detto ciò, aspetto con impazienza il prossimo: La Desolazione Di Smaug. ;-)
Bellissima la colonna sonora del film, in particolare la Canzone Over The Misty Mountains Cold, che canticchio tutt'ora.
 

venerdì 21 dicembre 2012

I Barren de noaltri

Davide, Fabiana e Lucia.
Sono passati 25 anni, ma i nomi li ricordo ancora e mi domando se viceversa essi si ricordano del sottoscritto.
Avevo 10 anni, stavo per fare gli esami di quinta elementare e solevo passare alcuni pomeriggi a casa dei miei cugini nella zona collinare del centro città che oggi ospita le Università e lo scheletro dei suoi dormitori mai terminati.
All'epoca quella zona era un pantano, quasi una palude quantunque una zona ancora selvaggia.
Strada sterrata, ponti di legno, la fiumara dell'Annunziata piena di insetti, vespe,libellule, serpi e rospi e i colpi di fucile dei cacciatori che talvolta rimbombavano nell'aria.
Passavo interi pomeriggi con il binocolo ad osservare le montagne e il viadotto della statale, con la fissazione quasi ossessivo-compulsiva di guardare i Camion indugiando nelle scritte pubblicitarie e non, senza motivo.
Ma in particolare ricordo i pomeriggi di esplorazione passati con loro.
Erano tutti e tre più piccoli di me, ma il fatto che conoscessero così a menadito quei sentieri, quei percorsi, me li faceva sembrare più grandi di me ai miei occhi.
- Ricordo  quando aprimmo un furgoncino rosso abbandonato che era invaso dalle api.
La fuga, l'inseguimento, le punture e le lacrime. Le loro, perché io non fui punto, non so perché, forse corsi più veloce di loro o semplicemente ebbi una botta di culo.

- L'escursione alla Sorgente, anche se non ci arrivammo mai.
La vista di un uomo, forse un barbone, con una sacca bianca in spalla, capelli lunghi e barba incolta, ci fece tornare sui nostri passi, naturalmente di corsa.

- Le partite a Monopoli e tanto altro.

- O quando si andava sotto il viadotto a cercare i resti di una macchina che si diceva fosse precipitata qualche anno prima.

Tutte le volte che mi ritrovo a passare da quelle parti sembrerò un sentimentale del cazzo, ma mi ricordo di voi, vi penso e vi ringrazio di quei pomeriggi.



 

martedì 11 dicembre 2012

Fantasmi Del Natale Passato...

Il silenzio ovattato dell'abitacolo dell'automobile veniva ogni tanto interrotto dalle gocce di pioggia sul tettuccio e sui finestrini e dallo stridìo dei tergicristalli che non sembravano funzionare a dovere, intanto io mi guardavo intorno e pensavo.
Pensavo che era il 7 dicembre. Pensavo alle luci dei palazzi e delle case, pensavo a cosa facesse la gente in quel momento, pensavo alle decorazioni Natalizie che iniziavano a spuntare in ogni dove, alle luci degli Alberi di Natale che s'intravedevano dalle finestre e dai balconi e soprattutto pensavo che il giorno dopo appena aperto Internet avrei trovato nella Timeline di Twitter e su Facebook miriade di foto di allestimenti di alberi e presepi in famiglia e quant'altro, perchè si sa l'8 dicembre è tradizione che ci si dedichi all'albero e al presepe.
Ecco, per me questa tradizione non c'è più da 10 anni.
Sarà che siamo tre maschi o chissà cos'altro, ma a nessuno in questi anni è mai venuto in mente di prendere quella scatola sotto il televisore dove dentro, ormai inpolverato, vi è riposto il presepe che aspetta di essere realizzato nell'opportuna mensoletta o tavolino da almeno un decennio.
Era una cosa che faceva mia madre, e che nessuno di noi ha voluto ereditare.
Non per cordoglio o lutto o chissà cos'altro, ma per semplice apatia e mancanza di scopo, evidentemente di spirito del Natale non ne abbiamo o non ne è rimasto, non lo so.
A casa mia non ci sono coppie appena sposate che realizzano il primo albero insieme nel loro appartamento, non ci sono bambini, siamo tre adulti, probabilmente cinici o chissà cos'altro, nessuno di noi ne ha mai parlato, so che ogni anno è così e basta.
Però parlano abbastanza i ricordi: La musichetta ininterrotta e fastidiosissima delle lucette del Presepe che soprattutto la domenica suonava a tutte le ore del giorno. I pastorelli e le pecorelle sempre a faccia in giù o di lato tutte le volte che il mio nipotino si prendeva briga di fare le veci di un terremoto dalle parti di Betlemme. Il mio primo ricordo di Regalo Natalizio, dovevo essere proprio piccolissimo: La corsa dal letto all'albero peggio di Mennea e lo scarto del regalo che era una moto simile a questa:


E poi tanti altri regali, cenoni con gente che ora non c'è più o vive anche a mille chilometri di distanza, i viaggi e le cene dai parenti, le partite infinite a carte e chissà quante cose che purtroppo veleggiano oscure nel mare della mia memoria dimenticata.
La mia atmosfera Natalizia oltre al regalo a mio nipote e quelle cene buonissime ma spesso infinite e noiose dai parenti è nient'altro che il fantasma del Natale passato e di chi ne ha fatto parte.
Non è una constatazione amara e neppure commiserazione ma semplice nonchè apatica e cinica  realtà dei fatti.
A conti fatti sono d'accordo con quella lucetta Natalizia tanto condivisa nei Social Network : sarà l'ennesimo Buon Natale del cazzo. ;-)

giovedì 6 dicembre 2012

La Leggenda Del Vento - Stephen King

" Il tempo è come una serratura, pensò mentre contemplava le stelle. Sì, credo proprio di sì. Ogni tanto noi ci chiniamo e sbirciamo attraverso il buco. E quando lo facciamo, il vento che sentiamo sulle guance, il vento che soffia attraverso la toppa, è il respiro di tutto l' universo vivente."


 The Wind Trough The Keyhole da noi è stato ribattezzato La Leggenda Del Vento ed anche se il titolo è diverso rispetto all'originale rispecchia comunque il tema portante del libro che è appunto La Leggenda Del Vento.
Noi fedeli lettori Italioti abbiamo dovuto aspettare diversi mesi per leggere questo libro visto il ritardo con cui è stato pubblicato, ma direi che ne è valsa la pena.
Il problema è che io non faccio testo, non riesco ad essere veramente obiettivo nei riguardi della Torre Nera ed anche se la storia narrasse di Roland e il suo Ka-tet impegnati in una partita a briscola o a tressette oppure di Roland e soci mentre si fumano un cannone di Erba Diavola, probabilmente lo leggerei lo stesso e con grande partecipazione.
Lo dico a caratteri cubitali: I romanzi della Torre Nera sono l'universo narrativo che preferisco e per me ritornarci è pura manna, è masturbazione orgasmica con tutti i crismi e buonanotte e sogni d'oro a tutti.
In verità una cosa da criticare c'è ed è il prezzo del volume. 
19 Euro per un romanzo scritto a caratteri grandi di 375 pagine rappresenta per me un furto legalizzato da parte dalla Sperling & Kupfer, ma pazienza per una volta mi sono fatto rapinare con il sorriso.
La storia di questo libro aggiunge poco o nulla alla saga e si colloca tra il quarto e il quinto capitolo in parole povere poco prima che il Ka-Tet del pistolero raggiunga Calla Bryn Sturgis.
Durante il cammino vengono sorpresi da una sorta di tempesta perfetta di nome Starkblast e riparatisi in una casa abbandonata, intorno ad un fuocherello, Roland inizia a raccontare un episodio della sua giovinezza in cui insieme al suo amico Jamie De Curry viene inviato dal padre a Debaria un luogo ai confini del suo feudo a risolvere la minaccia di uno Skin-Man in pratica una sorta di mutante mutaforma alla Mystica degli X-Men, per intenderci.
Ma il libro non è solo questo e anche la narrazione della Leggenda Del Vento che Roland racconta al bambino unico sopravvissuto alla furia dello Skin-Man.
In pratica questo libro è una sorta di Matrioska che dentro di sè nasconde tre storie diverse.
La parte Della Leggenda Del Vento è stata quello che ho preferito e l'avventura del piccolo Tim nella foresta infinita mi è piaciuta davvero molto grazie soprattutto alla presenza di personaggi come Marten ( che qui impersona un Covenanter una specie di esattore delle tasse) e Maerlyn il mago dell'Eld.
In conclusione questo Spin-Off della saga forse non è epico come alcuni dei volumi della saga ( Terre Desolate e La Sfera Del Buio in primis) ma è comunque un graditissimo ritorno a quei personaggi e quelle atmosfere così suggestive della Torre nera, che ammetto mi mancavano molto.
Per chi ha letto quei romanzi è un appuntamento imperdibile, per gli altri, è un opportunità di conoscere uno dei mondi narrativi più belli inventati dalla fervida mente di Stephen King. ;-)

mercoledì 21 novembre 2012

La Tartaruga che scomparve.

" La Tartaruga non ci può aiutare"
( I Perdenti - It)

Non ho mai avuto animali domestici, né credo di averli mai desiderati.
Tuttavia ogni volta che c'erano le bancarelle o una fiera qualsiasi, qualcuno di noi, tra mia sorella, mio fratello ed io, portavamo a casa qualche animaletto comprato in quel peregrinare tra un chiosco e l'altro.
Pesci rossi e pulcini, andavano per la maggiore.

I pulcini o venivano calpestati per sbaglio, quando venivano lasciati liberi di girovagare per casa o venivano regalati appena ci venivano a noia. I pesci rossi, semplicemente morivano dopo pochi giorni o qualche settimana, non avevamo grossi rudimenti di biologia e all'epoca cambiare acqua al piccolo acquario non ci passava per l'anticamera del cervello, né a noi piccoli, né ai grandi, che se ne fregavano bellamente.
Poi non ricordo come e perché, comprammo una tartaruga, una di quelle di terra.
Credo per invidia verso un mio amico che ne aveva una, ma non posso dirlo con certezza.
Un giorno ci giocavo allegramente quando lei si infilò sotto un armadio e non ne uscì più, semplicemente scomparve.
Da allora, tutte le volte che noi tre ci riuniamo un po' ridendo ma anche con un po' di dispiacere ci poniamo la fatidica domanda di dove sia finita quella stronza di tartaruga.
L' avrà rubata qualcuno dei nostri amici o vicini di casa, che affollavano casa mia?
L'avrà buttata o regalata a qualcuno mia zia, che mal sopportava questi animali? Davvero, non l'abbiamo mai saputo.
 
L'idea che un animale così lento possa essermi sfuggito dalle mani, ( in verità in una mano tenevo un pupazzo dell'ape Maia e un foglio di lattuga) essersi infilato sotto un armadio ed essere sparito, ancora mi sconvolge.
Ero convinto che sarebbe uscita da sola quando avrebbe avuto fame ed invece l'aspettai invano, avrebbe meritato l'appellativo di Godot.

giovedì 15 novembre 2012

Uomini e Topi

Steinbeck non c'entra una sega, per quanto io abbia apprezzato quel libro non è di George e Leonard che voglio parlare ma di loro, quei topi bastardi.
Loro che vedi arrampicarsi sugli alberi come scimmie, che vedi nelle grate mentre sfrecciano come una macchina di Formula Uno come ebbi a vedere quando ero piccolo, loro che ho visto più di una volta in quel cazzo di deposito del negozio che per quanto è tetro sembra uscito da un episodio di American Horror Story o da un romanzo di Stephen King, loro che a quanto si dice, insieme agli scarafaggi erediteranno la terra e che d'estate vedi camminare nella città e nel lungomare con una tale sicurezza e tranquillità, che quasi ti fanno invidia.
E poi cazzo, sono furbi come faine, vacca boia.
E poi non vi perdonerò mai per questo che sto per raccontare, anzi, lui non vi perdonerà mai, Buzz Off.

Come al solito, è vedendo la sua foto in un Blog o su un sito, che questo ricordo mi è tornato in mente e l'ho subito associato alla mia recentissima disavventura con il solito deposito dove per magia dopo qualche anno di pausa, è tornato ad affacciarsi un topo, ma non divaghiamo.

Abitando al pianterreno è inutile negarlo, soprattutto d'estate, nel corso di questi 35 anni pur abitando in quasi centro città, di animali e insetti ne sono entrati a bizzeffe.
Scarafaggi, qualche geco, un piccione e una volta anche un gatto che entrò dalla finestra del bagno, ci vide, si fece un giro per il corridoio e poi scappò dalla stessa finestra da cui era entrato, fino a che quando io potevo avere 9-10 anni circa, entrò anche un topo.
A dire il vero non entrò da fuori ma dal buco del water, lasciato incustodito dagli operai durante la ristrutturazione del bagno di casa o così pensavano allora i miei.
All'epoca pur abitando in una casa piccolissima insieme ai miei, mio fratello e mia sorella vivevano anche una mia zia, due dei suoi figli e la fidanzata di uno di loro, che di lì a breve dovevano sposarsi.
Furono loro e mia sorella che in occasione diverse lo videro, io mai.
Ricordo che appena la minaccia fu debellata, mia madre raccolse e infilò in una busta tutto ciò che poteva essere entrato a contatto con il topo e in quel sacco finirono anche molti dei miei giocattoli, destinazione spazzatura, ovviamente.
Tra tutti, come in un sacco cadaverico, spuntavano la sua forma e le sue ali, non piansi ma provai tanto dolore, non lo nego.
Ed anche se poi ebbi tanti altri personaggi dei Masters lui non lo ricomprai mai, per me morì quel giorno.




giovedì 18 ottobre 2012

Questa stanza non ha più pareti ma alberi...no,ehm, volevo dire fumetti, fumetti infiniti.

Iniziò tutto con quest'albo.
Un giorno mio fratello ritorna a casa con questo fumetto sottobraccio e ciao,ciao, la frittata è fatta, gli occhi mi si illuminano e scopro un mondo, quello Marvel.
Dall'Uomo Ragno ai Fantastici Quattro il passo è breve e passare agli X-Men e poi ai Vendicatori e Devil & Hulk, giusto un attimo, un microsecondo.
E da allora non faccio che pensare che se dovesse esserci un terremoto  probabilmente più che dall'armadio morirei schiacciato dalla mole di fumetti e Manga che si sono accatastati sulle mensole in quel decennio in cui ero una sorta di tossico fumettomane che comprava qualsiasi cosa uscisse con il logo Marvel, anche la più infida.
Ad onor del vero fui abbastanza fortunato visto che il mio arrivo nel mondo Marvel coincise con il periodo in cui lavorarono scrittori che hanno fatto epoca e che tanto seppero emozionarmi come De Matteis su Spiderman e Capitan America, Miller e la Nocenti su Devil, Peter David su Hulk e X-Factor e gli X-Men di Claremont che ancora oggi considero tra le cose più belle che abbia mai letto nella mia vita.
Non mi limitai alla sola Marvel ma passai ben presto anche ai Manga e fino alla sua dipartita anche alla Play Press ma diciamo che Superman riuscì ad acchiapparmi per quel breve periodo solo grazie alla sua presunta morte.
Erano tempi assurdi, di sconvolgimenti fisici e mentali e tutt'ora mi chiedo come facessi a spendere soldi solo in fumetti, riuscendo lo stesso a coniugare fumetti,musica,scuola,videogiochi,amici e vita sociale in toto, sempre con l'immancabile fumetto nella tasca sinistra ogni fine settimana ( da me arrivavano nelle edicole sempre il sabato) mentre in quella stessa tasca i miei amici tenevano le sigarette.
Non me ne fregava nulla dei soldi, potevano passare intere settimane senza che avessi una lira e per me andava bene così, tanto quando li avevo li spendevo solo in videogiochi, fumetti e qualche pacchetto di patatine fritte, erano gli unici vizi che avevo oltre la masturbazione, il calcio e le fantasie sessuali di turno.
Sono passati anni, ma i fumetti sono rimasti lì ed ancora oggi non posso che guardarli con occhio amorevole ed ardimentoso e lo stesso mi accade quando mi trovo in edicola ( sfortuna vuole che i miei amici frequentino un tipo che ne ha una).
Ogni tanto cedo e mi concedo qualche classico come accaduto in questi anni con Maus, Watchmen, V per Vendetta, From Hell, Sandman, qualche albo di Preacher o della Torre Nera di Stephen King più qualche manga che mi porto dietro da allora come Berserk però devo dire che quelle atmosfere, quella meraviglia, quell'attesa, no,non c'è più.
Quelle di ora sono letture più adulte, con occhio clinico e critico, senza fronzoli.
Non a caso sono passato ai libri, in questi anni.
Però con la memoria, con i ricordi, sto sempre lì, con lo sguardo che indugia verso l'alto ad osservare il mio passato, la mia vecchia vita.
Tra quelle mensole polverose, vi è il mio giovine cuore.


martedì 2 ottobre 2012

Il Momento è Delicato - Niccolò Ammaniti

" Il Romanzo è una storia d'amore, il racconto è la passione di una notte".

Niccolò, e la poesia un'attività masturbatoria? ;-)
Scherzi a parte, per la prima volta e rinnegando me stesso e le mie convinzioni ho letto un libro al computer in formato PDF passando di fatto al lato oscuro, la pirateria.
Niccolò Ammaniti mi perdoni ma d'altronde il momento è delicato e lo dice lui stesso e quindi ognuno per leggere e gustarsi un libro fa quello che può.
E poi cazzo, anche tu, pubblichi una raccolta di racconti al prezzo di 17 Euro e nemmeno tra le righe ci dici che sono raccolti vecchi che tenevi conservati in un cassetto, i classici scarti insomma, per parafrasare Uma Thurman, che ti aspettavi?
Comunque prometto che all'uscita dell'edizione economica mi faccio perdonare e lo compro nonostante la raccolta non mi sia piaciuta granchè.
Obiettivamente mi sembra che quella di Ammaniti per quel che mi riguarda sia una parabola discendente bella e buona e a parte la parentesi brevissima con Io e Te diciamo che i tempi di Branchie, Fango, Ti Prendo e Ti Porto Via e Io Non Ho Paura sono fin troppo lontani e non posso che sperare che ritorni in sè al più presto e con un nuovo romanzo visto che sono passati anni dall'ultimo.
Per quel che concerne questi racconti come al solito Ammaniti spazia un pò tra tanti temi, dal grottesco, all'Horror passando per storie che raccontano l'adolescenza ed il rapporto padre e figli alcuni scritti a quattro mani con Antonio Manzini e tra tutti il mio preferito resta Alba Tragica forse perchè vagamente mi riporta alle atmosfere Kinghiane o del Bradbury prima maniera.
La raccolta alla fin fine si fa anche leggere ma sarà perchè l'ho letta al computer o per chissà quale motivo ma di questi racconti non mi è rimasto granchè e sono scivolati via piuttosto repentinamente dalla mia memoria.
Sarà per la prossima o meglio sarà per l'uscità del Paperback che comunque per amore di collezione farò mio.
Ah,dimenticavo : a parte Alba Tragica la parte migliore della raccolta è la prefazione ;-)

sabato 15 settembre 2012

Settembre

Quanto sapore agrodolce ha questo mese nella mia esistenza? Tanto, veramente.
E' stato il mese delle partenze e dei ritorni a casa.
Facevo la valigia, mettevo in saccoccia tutti i miei giocattoli e poco altro, salivo nell'auto dei miei cugini e via si tornava a casa, guardando dal lunotto posteriore tutti gli amici dell'estate riuniti a salutarmi, in quelle bellissime vacanze estive ai tempi delle scuole medie, quando i miei mi parcheggiavano da mia zia nei mesi di luglio e agosto.
Ero triste ma contento.
Triste perche lasciavo l'estate, il mare ed i miei amici dell'estate, così diversi, così ingenui rispetto a quelli di città, ma anche così genuini e spontanei.
Ma ero anche felice, rivedevo i miei vecchi amici, riprendevo a giocare a pallone, venivo riaggiornato ed io riaggiornavo a mia volta su quello che si era fatto, sulle nuove scoperte, sulle nuove avventure.
E poi ancora i giri nelle cartolerie per la scelta del diario, innamorandomi perdutamente ogni volta di qualche nuovo zaino Invicta, la lista dei libri e soprattutto essere consapevole della vicinanza della Festa Patronale della città, che tutti gli anni attendevo come il pane.
Le giostre, le bancarelle, l'odore dello zucchero filato, i dolci, le caramelle, le lotterie, la processione e poi i fuochi d'artificio che annunciavano la fine della festa e anche dell'estate, perchè ogni anno coincidevano con l'inizio imminente delle scuole.
Settembre via via, nei miei pensieri, nel mio animo, crescendo ha perso molta consistenza, ma anche se finivo le scuole, iniziavo il militare, finivo il militare, passavo anni bellissimi e irresponsabili, senza un lavoro, sempre in giro, senza impegni, senza responsabilità nè voglia di fare, se non divertirmi, innamorarmi, scopare, era sempre lì ad aspettarmi, ad attendermi, ogni volta con nuove speranze, propositi,illusioni.
Settembre era il mio inizio, in qualche modo lo è ancora.
Mi dispiace per gennaio ma in un mio ipotetico calendario settembre sarebbe il primo dell'anno.

Ma settembre è anche il mese della ragione, in qualche modo adesso rappresenta la fine della mia giovinezza, gli eventi che mi elettrizzavano da bambino non mi elettrizzano più, guardo il quadro della Madonna e non provo nulla, perchè non credo più a nulla e non credo che un quadro possa migliorare le cose, le giostre e le bancarelle non mi appartengono più ed io non appartengo più a loro perchè hanno bisogno di anime più pure ed imberbi, mi sento a disagio, è un mondo che non sento più mio.
Ma per un attimo, giusto due tre orette di qualche giorno fa, insieme ad altri due, tre trent'enni, sono riuscito a riassaporare quei momenti, a sentirmi ancora giovane, a divertirmi con poco o nulla, riassaporando i momenti di un tempo, la compagnia di un tempo.
Forse non è solo questione di crescita o del tempo che passa, ma di chi cresce e passa il suo tempo con te.

lunedì 27 agosto 2012

N. - Stephen King / Marvel Comics

“C’è un mondo dietro a questo mondo, ed è pieno di mostri”

Con gli adattamenti fumettistici delle opere del Re non vado molto d'accordo.
The Stand viene pubblicato ad un prezzo elevatissimo per il suo valore visto che parliamo di un adattamento e non di un'opera prima mentre La Torre Nera dopo un ottimo inizio serie dopo serie si è afflosciata su se stessa tanto che con il secondo numero de Le Piccole Sorelle Di Eluria ho deciso di gettare la spugna e abbandonarla.
Allora perchè ci sono ricascato con N.?
Semplice,perchè adoro questo racconto e non esito a metterlo tra i migliori mai usciti dalla penna del Re ed anche perchè sono solo due numeri e quindi la spesa è stata tutto sommato contenuta.
Pubblicato originariamente nella raccolta di racconti Al Crepuscolo, N. è una storia capace di mischiare Horror e psicoanalisi, passando da sindrome ossessive/compulsive a Dei malefici molto simili a quelli di H.P.Lovecraft.
Steve all'epoca disse di essere stato ispirato dalla lettura del Grande Dio Pan di Arthur Machen ( libro praticamente introvabile se non a prezzi esorbitanti su Ebay) e non ha mai menzionato Lovecraft anche se l'omaggio appare piuttosto evidente.

Per quel che concerne la Graphic Novel si tratta di un adattamento piuttosto buono sia per quel che concerne i testi che i disegni.
Ci sono delle aggiunte rispetto al plot originario ma non stonano affatto ed anzi nonostante le poche pagine il tutto mi sembra riassunto in maniera piuttosto lineare ma questo è anche merito della storia originale del Re che fila via che è un piacere, forse e dico forse avrebbe avuto bisogno di qualche numero in più perchè il finale sembra un pò affrettato ma credo che comunque sia una lettura che valga la pena anche se consiglio vivamente a tutti di leggere il racconto da cui la Grapich Novel è tratta perchè è una lettura che merita come poche.
Certo per tutti coloro che ritengono di avere qualche sindrome ossessiva/compulsiva di qualsiasi tipo, se siete tra quelle persone che contano oggetti, numeri, ecc.ecc. e se soprattutto vi trovate dalle parti del campo di Ackerman's Field nel Maine chiudete gli occhi che non si sa mai cosa si può vedere in mezzo a quelle 7/8 rocce. ( Ecco, se ne vedete 7, sono cazzi :-) )







 

sabato 18 agosto 2012

L'evoluzione del Vampiro.

In principio furono Polidori e Lord Byron ( la paternità del racconto Il Vampiro è un vero mistero anche se uscì con il nome del primo), poi fu la volta di Varney il vampiro di James Malcolm Rymer e successivamente Bram Stoker, Sheridan Le Fanu e la sua Carmilla, Richard Matheson, Stephen King, Anne Rice, Stephenie Meyer, Lisa J. Smith.
Fossi un Vampiro, sarei incazzato nero.
Prima dei vampiri avevi paura adesso le tipe ci si masturbano, triste dirlo ma è così.
Da archetipo ad icona delle bimbominkia.
L'evoluzione della figura del Vampiro è un qualcosa di raccapricciante, opinione personalissima.
Vampiri di 400 anni che ancora vanno a scuola, si comportano come degli adolescenti infoiati quando hanno l'età di Matusalemme, che scopano ( vorrei capire come se sono morti) ecc.ecc.
Va bene la sospensione di incredulità ma a tutto c'è un limite.
Ma insieme al filone romantico negli ultimi anni nella letteratura ( ma anche al cinema se pensiamo a film come 28 giorni dopo o Priest) si è affacciato un altro filone vampiresco che ha avuto ovviamente meno successo che è quello del vampiro visto come mostro assatanato di sangue appassionato non solo del sangue delle verginelle ma anche delle vecchie e di chiunque incappi nel suo raggio d'azione, spesso vittima di una mutazione o di un virus, che si muove indisturbato in un America post apocalittica o molto vicina a diventare tale.
La prima è una trilogia scritta a quattro mani da Chuck Hogan e dal regista Guillermo Del Toro ricca d'azione e dal taglio piuttosto cinematografico ma ben congegnata e con numerose pagine d'impatto che si lascia leggere con molto piacere forse non originalissima come concept ma ben strutturata e con personaggi piuttosto evocativi primo tra tutti il vampiro della storia alias Jusef Sardu soprannominato il Padrone davvero un cattivo con tutti i crismi ma merita una citazione anche il Van Helsing della situazione ossia il Professor Setrakian la cui storia racchiude secondo me le pagine migliori della trilogia, se non altro le più originali e meritevoli di menzione.
Il secondo è anch'esso una trilogia di cui però è stato pubblicato soltanto il primo tomone e parlo del romanzo Il Passaggio di Justin Cronin.
Le tematiche sono piuttosto simili a quelle del binomio Del Toro-Hogan ma i romanzi smettono di somigliarsi molto presto.
Anche questo romanzo è piuttosto cinematografico e utilizza spessissimo il Cliffhanger tra un capitolo e l'altro ma ha senz'altro catalizzato di più la mia attenzione grazie ad un salto temporale di circa 100 anni che ha dato alla storia una sterzata creando dei risvolti originali e piuttosto intriganti.
Purtroppo per l'uscita del secondo volume c'è da aspettare parecchio almeno per l'edizione italiana ( in USA dovrebbe uscire in autunno).
Insomma il filone dei vampiri negli ultimi tempi si divide in : mostri assatanati di sangue,senza cervello e che pensano solo al nutrimento o figaccioni ingellati che si scopano la bonazza di turno o vampiri comunque che sono un chiaro omaggio o una scopiazzatura di quelli del passato ergo ridateci Dracula et bon.
Tutto questo per dire che fa un pò rabbia vedere marcire nelle librerie libri che hanno dato vita ad un archetipo come il Vampiro mentre altri che valgono meno della metà vanno via come il pane.
Ora io sono l'ultimo a parlare visto che comunque ho apprezzato sia la trilogia Del Toro-Hogan che il romanzo di Cronin ma non dimentico certo il passato e da dove siamo partiti.
Tremo all'idea che se ad un/a giovane domandino oggi il primo vampiro che gli viene in mente esso/a risponderà Edward Cullen e non Dracula. :-(




giovedì 9 agosto 2012

Di enciclopedie per ragazzi, mostri, paure, reali e irreali.


Oggi in un cassettone ho ritrovato uno dei libri dell'enciclopedia per ragazzi denominata i quindici.
Il libro era pieno di ghirigori e completamente scarabocchiato da me, mio fratello e mia sorella.
Era una delle nostre letture preferite e lì risiedono alcune delle mie primissime paure infantili che ovviamente mia sorella e mio fratello essendo più grandi rivangavano quando potevano e usavano per mettermi in riga se facevo casino.
La mia paura infantile era una favola che si chiama Zio Lupo ma più che la storia in sè mi faceva paura la foto.
Ecco, mi ricordo che ad un certo punto della mia infanzia ho smesso di avere paura dei mostri ed ho iniziato ad avere paura di cose più reali come proiettili e bombe.
Non che le scene che vedevo di nascosto fingendo di dormire di film come l'Esorcista, Phenomena o Nightmare mi lasciassero indifferente, tutt'altro, ma sono più nitide nella mia memoria quelle paure più subdole come finire in mezzo ad una sparatoria o che la tua macchina salti in aria al momento di inserire la chiave e la seconda non so perchè ma mi capitava di pensarla tutte le volte che mio padre quando mi dava un passaggio a scuola o da qualche altra parte inseriva la chiave nello sportello.
Credo che derivasse soprattutto dal periodo piuttosto buio che ha attraversato la mia città ( non che adesso vadano meglio le cose ma almeno non ci sono omicidi ogni giorno come una volta) e che quindi si rifletteva in maniera inconscia anche nel mio quotidiano e nel mio bagaglio mentale che ancora si andava formando.
Ecco, cosa può farti Freddie Krueger o Jason Myers quando nel bar dove ogni tanto vai a giocare al flipper viene uccisa una persona o quando nel cortile dove abiti a un centinaio di metri da dove i tuoi amici sono riuniti a chiacchierare si rifugiano alcuni malviventi dopo una rapina o se mentre giochi a Circus Charlie al bar dell'angolo senti dei colpi di pistola provenienti dalla piazzetta dove giochi di solito e una vecchina ti viene incontro piangendo dicendo di non salire che hanno appena ammazzato uno? Nulla credo.




mercoledì 25 luglio 2012

Di ricordi, Micronauti e crolli intonacatura del soffitto.

E' molto tempo che accendo il computer con la voglia di buttare giù due righe e poi puntualmente mi dedico ad altro.
Il caldo, il Texas Holde'm, la voglia di fare cento cose contemporaneamente, l'uso più semplice e meno impegnativo dei social network mi hanno progressivamente allontanato da questo spazio, ed è un male.
Poi succede che ti mostrano la vecchia immagine di un giocattolo della tua infanzia e ti si apre un mondo.
Come un flash ti ritorna in mente un ricordo sopito che vuole essere descritto, raccontato, che vuole restare a memoria imperitura nel mare dell'etere e tutto per colpa dei Micronauti.
Forse non si direbbe tanto a vederla dall'esterno ma casa mia credo un centinaio di anni li abbia.
Fu rasa al suolo e ricostruita dopo il terremoto del 1908 e bombardata successivamente durante la seconda guerra mondiale per via della vicinanza al porto come tutto il rione d'altronde.
Rimasta scoperchiata dai bombardamenti fu rimessa a nuovo e di nuovo abitata dai miei con una particolare tendenza però: da che mi ricordi almeno due,tre volte parte dell'intonacatura del soffitto ha ceduto ed è venuta giù ed una proprio durante una mia sessione ludica con i Micronauti.
Avrò avuto sei,sette anni credo e mi trovavo nella camera da letto dei miei genitori impegnato in una feroce battaglia tra il micronauta con il mantello e quello bianco quando all'improvviso sento il bisogno impellente di fare pipì e corro in bagno. Neanche il tempo di tirare l'acqua che si sente uno scatafascio tremendo e tutti corrono in camera e trovano parte dell'intonacatura del soffitto sopra il letto e proprio sui micronauti abbandonati lì dal sottoscritto.
Ma le mie peripezie con l'intonacatura del soffitto non finirono allora. Egli voleva la sua seconda occasione ed una mattina di qualche decennio fa l'ha avuta ( con pochi danni per fortuna, ma stavolta fece centro.)
Era mattina presto ed ancora dormivo quando improvvisamente mi risveglio urlando, coperto di polvere e con calcinacci e pezzi di intonaco tra le lenzuola.
In pratica mi crollarono addosso quasi due metri di intonacatura del soffitto addosso, proprio sopra il mio letto.


Per fortuna a parte un piccolo livido violaceo sul fianco sinistro non ebbi nessun danno fisico ma è certo che da allora guardo l'intonacatura del soffitto di casa con altri occhi aspettandomi prima o poi qualche altro scherzetto.

martedì 10 luglio 2012

" Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, chi li ha?"

Questa è una citazione che arriva direttamente dal film Stand By Me - Ricordo di un'estate a sua volta tratto liberamente dal racconto fantastico di Stephen King Il corpo pubblicato nella raccolta di novelle dal titolo Stagioni Diverse.
Non so di chi sia il merito di questa frase se di Rob Reiner il regista oppure di qualcuno degli sceneggiatori so che però nel racconto non me la ricordo nonostante sia tra quelli che ho letto più volte e che preferisco di più ( per me in un'ipotetica classifica Il Corpo si assesta sul podio tra le opere del Re).
Però è una frase azzeccata non solo  per quel che concerne il film ma anche per quel che concerne la vita vera, per lo meno la mia.
Non credo dipenda tanto dalle persone che ci circondavano allora ma più da uno stato mentale che andando avanti nel percorso di crescita e della vita si viene a perdere.
A quell'età è tutto circoscritto a noi, non ci sono ancora gli ormoni e le ragazze a scombussolare la vita e le amicizie e ammettiamolo spudoratamente il Re aveva ragione quando asseriva che in fondo tutto i ragazzini sono un po' pazzi e anche tra gli esseri più crudeli che esistano ( le autopsie sugli animaletti come formiche,cicale,ecc.ecc. che facevo da piccolo con i miei cugini in estate manco si contavano).
Soprattutto amerò sempre quell'età per quella mancanza di egoismo e i cui sentimenti di amicizia sono tra i più veri che ricordi.
Con l'adolescenza a poco a poco si forma una cerchia più ristretta e intima di amicizie ma sempre con quel velo di smaniosità, di attesa, di prendere il volo verso altre esperienze e gli amici, spesso e volentieri, passano in secondo piano e superati i trent'anni della maggior parte di questi rapporti non v'è traccia.
E qui lo dico, sarà la sindrome di Peter Pan o chissà cos'altro ma anche se dovessi rinunciare alla maturità e alle esperienze fatte, al sesso, alle palpitazioni dell'amore, è quella l'età a cui tornerei. ;-)



martedì 26 giugno 2012

Di come non si perde mai il vizio di criticare le passioni altrui per quanto incomprensibili ai nostri occhi ormai contornati dalle rughe.

Da piccolo leggevo Topolino, Il Corriere Dei Piccoli e sciocchezzuole come gli albi di David Gnomo.
Poi crescendo sono passato ai fumetti Marvel, ai manga e successivamente ai libri.
Con la musica è stato lo stesso perchè sono partito dalla musica da discoteca fino ad arrivare ai cantautori italiani e a gruppi come i Cranberries, Queen, Dire Straits, ecc.ecc.
Non c'è scritto da nessuna parte che un ragazzino/a che oggi ascolta i cantanti di Amici, Bieber o chissà quale gruppo Teen in voga adesso un giorno non potrà aprirsi anche ad altri orizzonti e a roba più adulta.
Ognuno vive, ascolta e legge in base alle proprie esigenze e alla struttura mentale dei propri anni.
Siamo tutti consapevoli che negli anni '70 e '80 probabilmente girava roba migliore in Tv, nel cinema, nella musica ma ciò non toglie che c'è nell'aria una forma di integralismo e di derisione verso i ragazzini soprattutto nei Social Network che ha dell'incredibile e Twitter in tal senso è qualcosa di allucinante.
Anche a me Moccia, Fabio Volo, Hunger Games o Twilight non interessano ma non mi sento di poterli criticare io che vedevo i robottoni come Goldrake e Jeeg, Duck Tales, Creamy, leggevo sciocchezzuole e sbavavo dietro le tette e i culi dei personaggi dei cartoni animati.
Sono stato ragazzino anch'io e probabilmente anche nella vostra adolescenza c'è stato qualche scheletro nell'armadio sotto forma di spazzatura musicale,cinematografica e di letteratura desecrabile.
C'è altresì da sperare che crescano, che evolvano mentalmente,che non si fossilizzino dietro questi "idoli" questo sì, ma criticare chi è ancora agli albori, boh, mi sembra francamente esagerato.
Comunque dalla prossima mi rimetto a parlare di libri che è un pò che non lo faccio mi permetto di sfogarmi giusto perchè so che non mi cagherà nessuno perchè in altri luoghi avrei di sicuro dato adito ad un vespaio.

martedì 19 giugno 2012

Il non fare un cazzo dà assuefazione.

E poi rifletti e pensi che è già fine giugno,che niente è cambiato,che sei sempre lì con le pezze al culo ed un falso sorriso,che fai spallucce e fingi ciò che non sei e che non sarai.
E il tempo scorre,scorre,corre e tu non arrivi mai,mai.
Ma da quanti anni vivi così,decenni?
Dove vai,chi sei,cosa hai raccolto?
Perchè le vite altrui ti sembrano così irraggiungibili, perchè sei così diverso?
Se il punto interrogativo fosse uomo, sarei io.
Che poi, uomo, è una parola  grossa.

venerdì 8 giugno 2012

La Torre Nera / Le Piccole Sorelle Di Eluria 2/3 - Marvel

Seconda parte della riduzione fumettistica del racconto omonimo del Re che vede Roland affrontare le piccole sorelle in quel di Eluria  ad opera del binomio Peter David - Robin Furth ai testi e di Luke Ross al tavolo da disegno.
Trasposizione piuttosto fedele ma ridotta all'osso e più di tutti mi sembra che a risentirne è il personaggio di Jenna lontana parente di quella del libro molto più suggestiva ed affascinante.
Pollice verso anche per il reparto grafico che ad ogni serie che passa peggiora sempre di più.
Appare sempre più ovvio ai miei occhi una certa stanchezza della Marvel nella trasposizione di quest'opera come se si fossero appoggiati sugli allori dopo un ottimo inizio.
Per amore di collezione credo che la comprerò fino all'ultimo ma sono lontani i tempi in cui aspettavo ogni numero con trepidazione e direi che la cosa si denota soprattutto anche da un progressivo allontanamento di Robin Furth le cui note impreziosivano le pagine del fumetto ma che in quest'ultima serie mancano completamente.

mercoledì 6 giugno 2012

Ray Bradbury

" Quando Dio creò Ray Bradbury poi gettò lo stampino"
 Stephen King


Tutti conoscono Ray Bradbury perchè ha scritto opere come Farenheit 451 e le Cronache Marziane io viceversa ho iniziato ad amare questo scrittore grazie alle sue opere minori, quelle che praticamente non conosce nessuno.
Penso a come ha raccontanto il tema della magia dell'infanzia nei bellissimi l'estate incantata e il popolo dell'autunno oppure al Bradbury horror di racconti come il piccolo assassino,la falce,i siamesi,il barattolo e tutti gli altri racconti che componevano la bellissima raccolta Paese D'ottobre.
Ray Bradbury non scriveva solo di fantascienza e l'idea che possa essere ricordato solo così è in qualche modo ingiusto e riduttivo.
Credo che il suo modo di scrivere sia unico e inimitabile e che oggi l'umanità abbia perso tanto,tantissimo.
Se ne va a 91 anni e forse o almeno spero abbia scritto e detto tutto quello che aveva da dire e non posso che rignraziarlo per le tutte le emozioni che è riuscito a donarmi grazie alle sue opere ed almeno quelle sono certo non moriranno mai.
Grazie di tutto Ray :-(

domenica 3 giugno 2012

L'insostenibile peso dell'esistenza virtuale.

Ultimamente ogni cosa che scrivo mi sembra una cazzata infinitesimale rispetto a quello che accade intorno e fuori dal cerchio della mia esistenza e questo si ripercuote un pò dappertutto, Blog e Social Network in particolare.
Quello che non capisco è il senso della mia esistenza in questi posti.
Non scherzo se dico che sono preda di una sorta di depressione virtuale (legata cioè al mondo del web) in cui non riesco più a capire effettivamente il perchè tenere un blog e sprecare tempo a mettere link e faccine su Facebook o cercare di calamitare l'attenzione in 140 caratteri su Twitter.
Quello che scriviamo lo scriviamo per gli altri o per noi stessi?
E perchè donare a degli illustri sconosciuti i nostri pensieri ed il nostro essere?
Lo so,sembro Marzullo,ma ho meno capelli di lui,fidatevi.




sabato 26 maggio 2012

Perché...

 penso che i Social Network stiano diventando un puttanaio.
Perchè penso che il binomio Johnny Depp - Tim Burton ha rotto i coglioni.
Perchè per inciso Dark Shadows è un film di merda ( fotografia e paesaggi a parte).
Perchè penso che vorrei comprare tante cose,sono usciti libri interessanti,avrei bisogno di magliette e un paio di scarpe nuove,ma non c'ho una lira.
Perchè sono arrivato al punto di ammirare Guy Fawkes. ( ricorda per sempre il 5 novembre,ecc.ecc.)
Perchè Chronicle e Quella Casa Nel Bosco mi hanno intrattenuto come da tempo non mi accadeva.
Perchè mentre li guardavo non ho mai sbuffato,non mi sono mai distratto e non ho mai guardato l'orologio.
Perchè penso che scrivere un blog per parlare di sè sia sbagliato.
Perchè quando scriviamo dei pensieri in un diario li teniamo celati agli altri mentre qui sono alla mercè di tutti.
Perchè considero un errore madornale dire ai tuoi amici e conoscenti che tieni un blog su Internet.
Perchè qualche volta sorrido ma il più delle volte sono triste.
Perchè sto rileggendo libri a iosa e mi innamoro sempre di più di George Orwell e Ray Bradbury.
Perchè ho appena sprecato l'unica occasione per inserire una faccina in questo blog.
Perchè penso che i politici ci stiano uccidendo.
Perchè penso che il popolo,la gente comune,soffrirà,non emergerà mai,sarà sempre alla mercè del potere e di chi sta in alto.
Perchè penso che la seconda stagione di Game of Thrones sia inferiore alla prima.
Perchè penso che mi mancano gli Zombies di The Walking Dead.
Perchè forse penso che non ci sia una così marcata differenza tra un Zombie e me.
Perchè prima era un piacere aggiornare il blog e ora è quasi un fastidio.
Perchè i fumetti della Torre Nera non mi piacciono più.
Perchè se si facesse la somma le parole da me dette sarebbero molto meno di quelle ascoltate.
Perchè gli altri sono avanti a me ed io ancora ai nastri di partenza.
Perchè i miei passi in avanti,nella vita,sono quelli di una tartaruga.
Perchè nonostante tutto sono ancora qui.
Perchè non rinuncerò mai alle mie idee,ai miei pensieri e non rinnegherò mai le mie passioni.
Perchè volente o nolente questo sono e questo resto.

martedì 15 maggio 2012

Di come in effetti io non stia facendo un cazzo di niente in questi giorni.

Sto perdendo l'abitudine a scrivere e non è bello.
Me ne accorgo anche negli altri blog e siti in cui navigo che di gente che ha voglia di sforare i 140 caratteri di Twitter e il linguaggio Facebookiano fatto di Link,giochi del cazzo e "mi piace" ce ne è davvero poca in questo periodo,ed è un peccato.
E' solo che per quel che mi riguarda non ho voglia di parlare di disgrazie,di crisi,di politica e quant'altro ma allo stesso tempo di cose belle da dire in questo periodo ce ne sono poche anzi praticamente nessuna.
E poi senza soldi non si canta messa.
Non ho voglia di svuotare ancora di più il portafoglio e questo si ripercuote sui libri,sui fumetti,sul cinema,dappertutto e per fortuna che non ho vizi sennò sarei fottuto economicamente parlando.
Visto che sono qui,dai,ammettiamolo,è una situazione di merda,una vita di cacca.

 Mi permetto due,tre cose:

- Un saluto colmo di tristezza e di rassegnazione ma anche di riconoscenza per Alessandro Del Piero che mi ha accompagnato per tutta l'adolescenza anche se la sua storia con la Juve non doveva finire così,no.

- Andare da unico single ad un matrimonio è una delle cose più brutte che ci sia devo essere onesto,sembri fuoriposto,è come se ti muovessi appena al di fuori degli ingranaggi della società e quasi quasi vieni compatito o almeno è la sensazione che ho provato.

- Hunger Games non mi è piaciuto.
Va bene il mondo distopico,va bene l'attrice e perfino la storia ha il suo perchè ma la messa in scena è un disastro e più che scene di battaglia per la sopravvivenza sembrava di vedere una puntata dell'Isola dei famosi o della Talpa che dei ragazzi in lotta per la vita,IMHO e poi di questi Deus Ex Machina da quattro soldi ne ho piene le palle,davvero,ste botte di culo nella realtà non ci stanno mai. :-(
Mi dicono che i libri che compongono questa trilogia sono molto meglio,non ne dubito,che siano peggio del film in effetti ce ne vuole...



- L'unica bella notizia : La Juve ha vinto lo Scudetto ed è l'unica vera soddisfazione di questa Primavera,un pò poco in effetti.

- Ho voglia di leggere qualcosa di nuovo,di catapultarmi in un altro mondo,vivere le vite e le avventure dei protagonisti,quasi sempre più interessanti e vive delle nostre,è tempo di farmi un giro su Ebay e trovare qualche affare,rileggere è bello,ma vorrei qualcosa di nuovo.

- The Avengers,Dark Shadows e Chronicle aspettano ancora di essere visti,aspetteranno in eterno?

mercoledì 2 maggio 2012

La Torre Nera/Le Piccole Sorelle Di Eluria 1/3 - Marvel

Le Piccole Sorelle Di Eluria ha dalla sua che è una delle mini sulla Torre Nera più fedeli tra quelle finora pubblicate ed è certamente un bene ma per contro un reparto grafico che mi ha lasciato tutto sommato freddino.
Si regista anche la totale assenza delle note di Robin Furth che presumo torneranno nelle prossime uscite a far da corollario e rendere più corposo un albo piuttosto scarno di contenuti in questa prima uscita.










Per quel che concerne The Wind Through The Keyhole, che per chi non lo sapesse è il nuovo libro inerente la saga della Torre Nera anche se fuori continuity rispetto alla serie,non vi è traccia di una prossima uscita Italiana mentre in America già dal 24 aprile fa bella mostra di sè nelle librerie di chissà quanti fortunati possessori.:-(






Mentre per gli aficionados più nerd del Re è uscita già da febbraio un'edizione limitata ( e certamente più costosa) che contiene alcune tavole del bravissimo Jae Lee ovviamente sempre negli United States.

giovedì 26 aprile 2012

Kick Ass 2 - Balls To The Wall

Kick Ass 2  Balls To The Wall ossia i 7 capitoli che compongono il terzo volume ( ancora inedito in Italia) devo dire che mi è piaciuto ma con riserva.
La storia è sempre più folle e sopra le righe e sfocia in una violenza insensata che personalmente ho trovato troppo esagerata ed ingiustificata ai fini della trama se pensiamo che i protagonisti non sono altro che ragazzini che giocano a fare i supereroi.
Quello che avevo apprezzato dei primi due volumi era soprattutto quella connotazione metafumettistica dell'opera mentre nel terzo capitolo il tutto si riduce ad una rissa di strada e Team Up vari.
Mark Millar è in forma come i capitoli precedenti ed i disegni di John Romita Jr. sono davvero spettacolari ma ammetto che mi aspettavo molto di più.
Adesso attendo la prossima Run e l'uscita Italiana del terzo volume che obiettivamente non so se prenderò ( il prezzo in tal senso sarà fondamentale nella mia scelta).


giovedì 19 aprile 2012

Il solo fascino del passato è il fatto che è passato - Oscar Wylde

Nel 1992 avevo 16 anni ed il mondo era la mia ostrica.
A 16 anni il tempo non aveva ancora iniziato le sue sottrazioni.
A 16 anni sei indifferente,egoista,spensierato.
Questo pensavo mentre mi facevo la barba e intanto in radio passavano questo pezzo:


A 16 anni non pensavo al futuro e a come potesse essere.
A 16 anni si vive di film,musica,videogiochi,fumetti,masturbazione,di calcio e amicizia.
A 16 anni pensi che l'amore e l'amicizia dureranno per sempre.
A 16 anni ero romantico e avevo il cuore colmo d'amore.
A 16 ero meglio,vivevo meglio.



martedì 17 aprile 2012

L'Ombra Dello Scorpione / Capitan Trips - Primo Volume Graphic Novel

La Superinfluenza,il 90 % della popolazione deceduta,sopravvissuti On The Road che si muovono in un America desolata e decaduta,strani sogni,il bene ed il male,Mother Abigail e Randall Flagg.
L'Ombra Dello Scorpione è uno dei romanzi più amati del Re e posso dire che per una volta mi unisco volentieri alla massa.
Ho amato da morire questo libro mentre lo leggevo non pensavo ad altro e staccarmene era difficilissimo.
Me lo portavo a scuola e lo leggevo durante le lezioni,a tavola mentre pranzavo/cenavo mancava poco che me lo portassi al cesso se non fosse che io per fortuna non sono uno di quelli che al cesso ci sta per ore.
Mi è quindi difficile giudicare lucidamente la Graphic Novel edita dalla Marvel.
Per una questione di principio innanzitutto in quanto il prezzo del primo volume già supera ampiamente quello di listino del libro.
Volessi prendere anche gli altri due già pubblicati in Italia arriverei a spendere almeno 50 Euro e no signori questo è un furto bello e buono.
Lo avessero pubblicato in un giornalino tipo la serie della Torre Nera forse ci avrei fatto meno caso al prezzo.
Ed è un peccato perchè la serie comunque merita e la coppia Sacasa - Perkins fa un ottimo lavoro sia ai testi che ai disegni.
Certo rispetto al libro ci sono dei passaggi mancanti e qualche semplificazione ma la lettura è scorrevole ed interessante.
Sicuramente consigliata agli appassionati di fumetti che non conoscono questa bellissima storia e alcuni tra i più evocativi personaggi creati dalla fervida mente di Stephen king.

La serie è ancora in corso di pubblicazione in America mentre qui da noi siamo arrivati al terzo volume che  è giusto stato pubblicato qualche settimana fa.













Sempre a proposito de L'Ombra Dello Scorpione si parla di un possibile adattamento cinematografico affidato alla regia di (Oh Mio Dio) Ben Affleck. 
Inutile dire che non mi aspetta nulla di che.

martedì 10 aprile 2012

La canzone dell'amore perduto - Fabrizio De Andrè

Tenetevi pure i vostri cantanti da Reality,Modà ecc.ecc. a costo di apparire un vecchio bacucco preferisco ascoltare cose come questa. ;-)

giovedì 5 aprile 2012

Di Pasqua e di altro (soprattutto di altro).

- Mi sono reso conto che al di là dell'atto fisico non riesco ad interessarmi alla vita di nessuno forse è per questo che sono uno degli ultimi single rimasti tra le persone che mi circondano.

- Vorrei esistessero i mondi paralleli,far visita a qualcuno di essi e poter sapere e vedere come se la cavano nelle loro vite gli altri me,magari peggio,magari meglio,chissà.
Sarebbe la buona volta che potrei riabilitare questa scialba esistenza o cadere in depressione del tutto. :-)

- Per me che sono un abitudinario il nuovo upgrade di Blogger fa cagare.

- Ho abbandonato tutto il resto e mi sto esclusivamente dedicando alla lettura di varie Graphic Novel : The Walking Dead, L'ombra Dello Scorpione, Kick Ass 2,presto o tardi ne parlerò.

- Per chi passa : Buona Pasqua ;-)


giovedì 29 marzo 2012

James Herbert - Nebbia

Starei ore tra gli scaffali di una libreria a scegliere,sfogliare le pagine di vecchi libri,frugare alla ricerca di qualcosa che può essermi sfuggito ad una prima occhiata ed andare alla ricerca di libri fuori produzione e quindi praticamente introvabili.
Adoro le librerie di usato ed è il primo rifugio quando non ho un catenazzo da fare e quando non ho nulla da leggere perchè se aspetto che il postino mi porti Ectoplasm posso stare fresco dato che ormai è lapalissiano che non arriverà più.
Tra gli scaffali mi è capitato per mano questo libro di James Herbert che ricordavo essere stato citato nella mia "Bibbia" ossia Danse Macabre del Re e quindi l'ho preso,ho pagato,me lo sono messo nella tasca sinistra dei pantaloni e me lo sono portato a casa e successivamente letto centellinandolo a dovere. :-)

Nebbia che non ha nulla a che vedere nè con il film di Carpenter e nemmeno con il racconto omonimo di Stephen King è un'opera in bilico tra Horror e Fantascienza e in alcuni punti estremamente inquietante.
Perchè questa venefica nebbia giallognola scaturitasi improvvisamente da una fenditura nel terreno in seguito ad una esplosione sotterranea nei sobborghi di Londra ha la capacità di far impazzire qualsiasi essere vivente che ne venga a contatto e Herbert in questo ci va a nozze mostrando tutto il peggio che una mente insana è in grado di partorire.
Bellissime ed evocative alcune scene ( la scena dei suicidi di massa in quel di Bournemouth è terrificante) per un romanzo ben scritto e coinvolgente.
Niente di nuovo sotto il sole ( di storie catastrofiche nate da esperimenti militari malriusciti ne è pieno il fosso) ma potrebbe essere un libro interessante da riscoprire.
Per quel che mi riguarda mi metterò a caccia anche di I Topi e sono sicuro che anche in quel caso James Herbert mi darà soddisfazioni con quella sua fervida mente malsana che si ritrova. ;-)

martedì 20 marzo 2012

Infernalia - Clive Barker

" Siamo tutti libri di sangue ; in qualunque punto ci aprano,
siamo rossi."

Infernalia è il primo volume della raccolta di racconti intitotalata I Libri Di Sangue.
Ad esso seguono : Ectoplasm,Sudario,Creature,Visioni e Mostri tutti pubblicati e poi successivamente ristampati nel periodo che va dai primi anni '80 a metà dei '90.
Ad oggi l'unico modo per averli è affidarsi ai negozi d'usato alle bancarelle nei mercatini delle pulci ed affini o siti tipo Ebay et similia.
Io ho scelto Ebay e se nel caso di Infernalia mi è andata più che bene nel secondo ossia la raccolta Ectoplasm purtroppo o si sarà persa durante la spedizione o il venditore a chissà chi cazzo l'avrà mandata visto che sono più di 20 giorni che aspetto di metterci le mani sopra. :-(

Tornando al libro devo dire che Clive Barker è lo scrittore più atipico e folle che abbia finora conosciuto nel campo della letteratura Horror.
Racconti come Mai Dire Maiale,Macelleria Mobile Di Mezzanotte e In Collina,Due Città sono dei racconti che brillano non solo per la loro efferatezza ma anche per la loro efficacia e originalità.
C'è un che di strano e anche morboso nel dirlo ma mi sono ampiamente goduto questi racconti dove il sangue scorre a fiumi e lo squartamento è di casa.
Clive Barker lo conosco da poco ma per quel poco che ho potuto leggere delle sue storie è evidente che sia lo scrittore Horror che più tutti verga con il sangue e senza ritegno tutto il peggio che può scaturire dalla fantasia e dalla mente torbida di un individuo.
Un viaggio nell'amoralità più fetida.
Gran libro,veramente.
E se ora il postino si degnasse di infilare nell'apposita fessura anche Ectoplasm mi ci fionderei immediatamente   . :-)

venerdì 16 marzo 2012

Spendi Spandi Effendi - Rino Gaetano

Ecco una persona che senza avere una palla di cristallo,senza l'uso della magia,senza avere tra i suoi avi gente come Nostradamus,Cassandra o Galadriel riusciva a  prevedere il futuro soltanto con le sue canzoni:
Un Fottuto Genio :-)

martedì 13 marzo 2012

John Carter

John Carter è un Blockbuster con i fiocchi devo ammetterlo.
E' travolgente,ha un buon ritmo,la storia è molto carina e ben congegnata e diverte fino alla fine.
Il suo problema? E' che la trasposizione cinematografica è stata fatta troppo tardi ed è troppo simile a tanti prodotti di questo genere e i paragoni per forza di cose si sprecheranno.
Conan Il barbaro,Avatar,Guerre Stellari,Stargate ecc.ecc. in qualsiasi recensione sulla rete e non faranno la loro feroce apparizione offuscando un film che è dannatamente divertente e che merita di essere visto e conosciuto.
La storia è tratta da una serie di romanzi di Edgar Rice Burroughs (tra l'altro creatore anche di Tarzan) pubblicata nei primi del '900  e narra le avventure di un capitano dell'esercito sudista che viene accidentalmente catapultato su Marte grazie ad una sorta di Stargate e ne diviene praticamente l'eroe sfruttando non solo le sue abilità di soldato e spadaccino ma la minore forza di gravità del pianeta che gli consente di effettuare dei veri e propri salti in stile Hulk e gli dona una forza e un'agilità smisurata.
La serie ha avuto anche una trasposizione fumettistica edita dalla Marvel negli anni settanta a cui hanno lavorato penne illustri del settore mentre per quel che concerne la serie di romanzi è stata ristampata da poco cercando di sfruttare l'hype del film.:-)


sabato 10 marzo 2012

The Woman In Black

The Woman In Black è un horror piuttosto elegante ed evocativo con protagonista l'ex Harry Potter Radcliffe che al di là della sua mono-espressione devo dire che se la cava piuttosto egregiamente.
Il film verte sulla più classica delle Ghost Story con protagonista una casa paludosa nella campagna Britannica teatro di parecchi suicidi di bambini successiva ad un inquietante apparizione del fantasma di una donna in nero che tutte le volte che appare è foriera di sventura.
Appartiene al filone vecchio stampo dell'horror quello del vedo e non vedo e che gioca tutto sugli effetti sonori,giochi d'ombra ed apparizioni improvvise il tutto confezionato in maniera valida,devo dire.
Certo di film così ne è pieno il fosso e non aggiunge nulla di nuovo al genere e persino il finale per quanto voglia apparire sorprendente è piuttosto inflazionato ma resta un prodotto piuttosto valido che potrebbe meritare un'occhiata.
Il film l'ho scoperto successivamente è tratto dal libro di Susan Hill che purtroppo non conoscevo e che potrebbe essere interessante recuperare.

giovedì 1 marzo 2012

Dal telefono passa solamente l'insignificante o il tragico, la chiacchierata indefinita o la morte improvvisa. Tra i due, nulla. Christian Bobin


La solitudine, oggi, è un cellulare che non squilla mai.
Giovanni Soriano

A casa mia da ormai svariati anni non c'è più il telefono fisso.
C'è solo l'entita fisica di esso con il cavo arrotolato a mo di forca su se stesso ed appoggiato ormai totalmente impolverato sulla sua mensoletta come un soprammobile qualsiasi.
Quante interurbane,quanti sospiri d'amore,risate con gli amici,squilli,scherzi,belle e brutte notizie e chissà cos'altro.
Una sola cosa non rimpiango: le telefonate di notte,il batticuore nel rispondere e ancora oggi ricordo in ogni dettaglio le poche (per fortuna) telefonate che annunciavano un lutto.
Da un decennio tutto questo non c'è più soprattutto per via del cellulare.
Vuoi mettere avere 24 ore su 24 in tasca il tuo telefono?
Persino mio padre che ha 80 anni ormai ce l'ha.
Ormai è uno status Symbol e una parte di noi si può dire.
Conosco gente che senza il cellulare si sente nuda,persa.
Mi domando come abbia vissuto senza una quindicina di anni fa.
A conti fatti è una certezza,una garanzia.
Ricevere una chiamata,uno squillo,un messaggio dà sempre quell'euforia,quell'esaltazione.
Ci si è ricordati di noi,ci si sente necessari,si è nei pensieri di qualcuno.
E quando non squilla,ci sentiamo soli,abbandonati,sperduti.
Io non amo molto i cellulari ma come tutti ne ho cambiati almeno una decina.
La cosa strana è che finora non ne avevo mai comprato uno in un negozio mi erano stati donati/venduti/ereditati da cognato,fratello,amici ecc.ecc.
Oggi dopo più di cinque anni di onorato servizio il mio Nokia n 73 ha deciso di abbandonarmi e ho dovuto prenderne uno nuovo,pace all'anima sua.
Siamo zombie nelle mani delle industrie,ormai.
Un giorno faremo la fine dei personaggi di Cell il romanzo di Stephen King in cui tutti si trasformano in Zombie per colpa di un impulso che parte dai cellulari. ;-)
Gli unici normali saranno coloro che hanno la loro libertà,che non possono essere rintracciati,che hanno le tasche libere dal peso dei cellulari,che non stanno a pensare all' I-phone o ad Android,che non hanno bisogno dell'ultima applicazione dell'Apple e di chissà cos'altro che nei momenti morti inizino a pensare e lavorare di testa e non mettersi a giocare a Snake,andare su Facebook o a fare a fette pezzetti di frutta con una specie di Katana.
Sarebbe bello e ci penseremo,ci penserò.
Ma domani perchè ora vado a cercare una connessione Wi-Fi aperta e mi metto a cazzeggiare un pò su Internet con il mio nuovo cellulare fiammante.;-)